Lo dichiara Chris Iggo (CIO di AXA Fixed Income) nel suo commento di fine anno
Elencare tutti gli eventi che, direttamente o indirettamente, hanno interessato i mercati obbligazionari nel 2012, sarebbe come cercare un ago nel pagliaio. Quel che è certo - sostiene Chris Iggo (CIO di AXA Fixed Income) - è che per i bond markets si è trattato di un periodo di forti performance in termini di asset class, con l'European high yield a rilasciare un rendimento totale di oltre il 25%.
Una lunga serie di settori hanno tenuto ritorni a doppio zero, inclusi i mercati emergenti, le obbligazioni legate all'inflazione nella zona euro, il credit investment grade e anche parte dei mercati obbligazionari sotto l'area governativa dell'eurozona. La Francia rischia di rimanere oscurata dal team ciclico del Regno Unito, sebbene il government bond index sia risultato un investimento migliore rispetto alla Gran Bretagna indorata.
Secondo AXA, il settore government bond UK è stato il "fondo" della "performance league" sebbene, è doveroso segnalarlo, i rendimenti dei Treasuries americani e i bund tedeschi non siano andati tanto
meglio.
Ultimo appunto sulla persona più influente dell'anno: Mario Draghi, il presidente della Bce (nella foto), ha dato una sterzata al mondo obbligazionario; tra l'altro, la Banca centrale europea continuerà a fornire liquidità illimitata alle banche con aste trimestrali "per tutto il periodo necessario", comunque "fino a luglio".
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