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Corporate bond, la caccia degli investitori ha inizio

8/13/2012 | Redazione Advisor

Nell'estate dell'alta volatilità, il mercato delle obbligazioni societarie diviene l'asset class di riferimento degli investitori che abbandonano i titoli governativi per scommettere su bond più rischiosi e remunerativi


 

Un dato da non sottovalutare: le società hanno venduto 75 miliardi di euro di bond corporate investment grade negli Stati Unti, lo scorso anno, il luglio più impegnativo da molto tempo a questa parte, e si attende per il 2012 un totale di circa un trilione di dollari, secondo le stime di ThomsonReuters. Come dire, di fronte alle incertezze e all'alta volatilità generata dai paesi europei e dal debito americano, gli investitori puntano sui bond societari ritenendoli più sicuri e remunerativi dei titoli di Stato.

 


Per molti investitori, l'appeal dei corporate bond investment grade è assodato, quasi ovvio. I tassi di interesse dei Treasury sono sempre più bassi, e rimarranno in curva discendente per almeno un anno ancora. Ma gli scettici dicono che la famelica domanda di corporate bond ha spinto giù la rendita verso i titoli, sin troppo giù per "risarcire" gli investitori sul fronte rischio. La domanda in questo momento è se mantenere impiegati soldi in titoli governativi a basso rendimento o sottoscrivere obbligazioni societarie dove i flussi finanziari sono meglio definiti.

 


"L'investitore che compra un (nuovo) bond oggi è un investitore che va incontro ad una perdita sicura" sostiene Anders Maxwell, managing director di Peter J. Solomon Co. "I tassi devono salire ancora, e quando accadrà i bond 'low-coupon' perderanno di valore".

 


La fuga verso i corporate bond fa parte, in un senso più ampio, del mutamento del rischio degli investitori, della variazione della loro capacità di puntare in alto, da quando la crisi finanziaria ha cominciato a mordere. Il polo azionario è guardato con sospetto, specialmente dagli investitori singoli, soprattutto dopo dieci anni di perdite. Con la curva dei rendimenti vicina allo zero, gli investitori si sono visti costretti a guardare altrove: i corporate bond sono da questo punto di vista un target che ha rinvigorito lo status dei risparmiatori, riparando le perdite dovute all'inflazione, anche se i tassi di interesse non crescono.

 


Nel mese di luglio, Texas Instruments ad esempio ha venduto bond a tre anni per una raccolta dello 0,60%, mentre i bond a tre anni di Anheuser-Busch InBev hanno ottenuto lo 0,80%. "I corporate bond americani stanno diventando un salto nella qualità in termini di asset class" ha dichiarato Michael Seigel di Goldman Sachs. Mentre molti asset manager ed investitori credono che occorreranno diversi anni prima di assistere ad un consistente aumento dei tassi.

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