Non chiamatela crescita economica, non ancora. La ripresa americana continua ma l'attività finanziaria in generale sembra decelerare, a giudicare dalla prima parte dell'anno. Parola del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, secondo il quale i dati mostrano una crescita nella prima metà del 2012 del 2%, e una crescita ancora più lenta nel secondo semestre. La ripresa è decisamente a livelli di guardia e lo sviluppo di un piano credibile di medio-lungo termine per tenere sotto controllo il deficit e il debito dovrebbe ormai divenire la priorità del sistema globale.

 

''Il modo più efficace tramite cui il Congresso può aiutare a sostenere l'economia ora sarebbe quello di affrontare le sfide di bilancio americane, tenendo conto della sostenibilità di lungo termine e la fragilità della ripresa". ''Agire prima invece che dopo - mette in evidenza Bernanke rivolgendosi al Congresso - aiuterebbe a ridurre l'incertezza e ad aumentare la fiducia di imprese e famiglie".


E l'Europa? "I mercati finanziari e l'economia europea - dice Bernanke - restano sotto uno stress significativo, con possibili effetti di contagio sulla situazione economica e finanziaria nel resto del mondo, inclusi gli Stati Uniti d'America".  

 


La Fed, afferma Bernanke, non ha ancora deciso quale strumento utilizzare a sostegno della crescita, anche se le maggiori opzioni a disposizione includono il bilancio della banca centrale e le modalità di comunicazione. 

 

L'opinione sul Libor non si fa attendere. Per il presidente della Fed, il sistema per calcolare i tassi Libor è "strutturalmente difettoso". Secondo Bernanke il comportamento delle banche e lo scandalo sulle manipolazioni del Libor hanno minato la fiducia nel sistema finanziario, e potrebbero continuare a farlo.