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Axa Im: il credito bancario non può finanziare gli investimenti

7/17/2012

Dal commento sul mercato obbligazionario di Chris Iggo, CIO Global Fixed Income di AXA Investment Managers, le considerazioni sul primo semestre del 2012


 

"Non c’è crescita del credito bancario per finanziare i consumi o gli investimenti. Ci troviamo di fronte ad uno scenario favorevole per le obbligazioni. Le azioni dovranno invece affrontare maggiori difficoltà a causa della crescita fiacca”. Il commento settimanale di Chris Iggo (nella foto), CIO Global Fixed Income di AXA Investment Managers (AXA IM), parte da qui. Dal fatto che, nonostante i risultati positivi delle elezioni greche e del vertice UE, non si possa ancora parlare di "grandi progressi" nell’affrontare la crisi del debito. 
 
I rendimenti obbligazionari del governo spagnolo - spiega la nota - hanno nuovamente superato il 7%, costringendo Madrid ad annunciare ancora altre misure di austerity. Non è ancora ben chiaro come l’Europa possa raggiungere gli obiettivi di un quadro normativo condiviso per gli istituti bancari e di una maggiore unione fiscale e permane il rischio che ulteriori declassamenti del merito di credito (come il più recente declassamento di Moody’s sull’Italia) o dati economici scadenti possano scatenare piuttosto facilmente un altro picco di volatilità dei mercati. 
 
"Non credo che le banche, e le istituzioni, abbiano mai goduto di così scarsa stima da parte dell’opinione pubblica, della stampa e delle autorità politiche" prosegue Iggo. "In Spagna, il processo di ricapitalizzazione degli istituti bancari in difficoltà potrebbe richiedere l’assunzione di una perdita da parte dei detentori di obbligazioni subordinate e di azioni preferenziali. Il problema è che alcuni di questi titoli preferenziali sono stati venduti ai conto-correntisti. Ecco un altro esempio della fine del modello di finanziamento tramite il ricorso al debito".
 
Dunque, come si evince dal commento, è ridicolo aspettarsi che le banche estendano la concessione di credito in un momento in cui la loro stessa sopravvivenza dipende dalla capacità di ridurre i bilanci fino a quando raggiungeranno il punto in cui la maggior parte delle loro attività risulterà finanziata dai depositi.
"Nel caso in cui la crescita del credito resti sotto pressione a causa della ristrutturazione del settore bancario, è molto probabile che la politica monetaria si mantenga allentata per un lungo periodo di tempo", conclude Iggo. "La performance del mercato obbligazionario in questo primo semestre del 2012 mostra come il reddito fisso sia un’asset class solida".

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