Tempo di lettura: 2min

Il petrolio libico e la ripresa europea

3/1/2011 | Federico Leardini

200 miliardi di dollari. E' questo il prezzo della rivolta in Libia per Stati Uniti ed Europa. L Per l'Agenzia internazionale dell'energia la bolletta energetica occidentale nel 2011 crescerà del 25%


IL PREZZO DELLA RIVOLTA - La rivolta in Libia potrebbe costare circa 200 miliardi di dollari al mondo occidentale.

Secondo le prime stime dell'agenzia internazionale per l'energia, nel 2011 il prezzo della bolletta energetica delle economie sviluppate, Usa, Europa e Giappone, potrebbe crescere esponenzialmente rispetto al 2010.

I maggiori costi nell'importazione di greggio sono ovviamente legati alla complessa evoluzione che stanno avendo le rivolte popolari in Nordafrica e in Medioriente, che potrebbero mantenere per mesi i prezzi del petrolio attorno ai 100 dollari al barile.

Secondo i primi calcoli gli Stati Uniti arriverebbero a spendere 385 miliardi di dollari, cifra sostanzialmente analoga a quella che dovrebbe mettere a bilancio l'Unione europea, che vedrebbe le sue spese salire a 375 miliardi, circa il 25% in più di quanto totalizzato lo scorso anno.

 

LA RISPOSTA DEI MERCATI - Per il momento i mercati occidentali non hanno risentito delle turbolenze politiche del mondo arabo.

L'S&P 500 ha proseguito, con fisiologici rallentamenti, il suo sentiero di ripresa verso i livelli precrisi, superando i 1300 punti.

In Europa si è vista una dinamica sostanzialmente analoga con Londra, Parigi e Francoforte a testare i nuovi massimi da due anni a questa parte.

Decisamente in rialzo, com'era ampiamente da attendersi, il prezzo delle materie prime energetiche, petrolio in primis.

La barriera dei 100 dollari al barile è stata sfondata di slancio dal Brent e lo stesso Wti, nei giorni più incerti della crisi in Libia ha visto la tripla cifra.

Sul fronte valutario il rapporto euro - dollaro è sembrato stare alla finestra, aspettando forse più notizie da Francoforte che da Tripoli. Gli analisti e gli investitori si interrogano, infatti, su quando la Bce deciderà di dare una stretta alla sua politica monetaria, dal momento che il rischio inflazione si sta facendo concreto anche per il vecchio continente, a causa, questa volta si, anche dell'incremento dei prezzi dell'energia di cui sopra.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?