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Generali, ancora tensioni tra i soci

2/28/2011 | Federico Leardini

Nuovo botta e risposta tra Geronzi e Della Valle nel weekend, dopo le parole del presidente del Leone di Trieste a margine del Forex Forum di Verona. E lo scontro non sembra poter finire qui


PACE ARMATA - Sembrava che la stretta di mano alla fine del Cda di Generali della scorsa settimana avesse suggellato la pace tra Cesare Geronzi e Diego Della Valle.

Non è stato così: alla prima occasione, il Forex forum di Verona, i dissapori sono tornati a galla e l'ascia di guerra è stata immediatamente dissotterata.
La ragione è sempre la stessa, l'eccessiva indipendenza e intraprendenza di giudizio che il presidente, ruolo puramente formale, di Generali continuerebbe ad adottare con la stampa e la comunità finanziaria circa le stratege e gli obiettivi del Leone di Trieste.
Problema che era emerso non più tardi di sette giorni fa, quando, in scia alle dichiarazioni rilasciate dal presidente al Financial Times sui progetti di espansione in Sudamerica, evidentemente non discussi in cda, il numero uno di Luxottica Del Vecchio aveva deciso di abbandonare la poltrona in consiglio.
 
 
 
BOTTA E RISPOSTA - Il lupo perde il pelo ma non il vizio, sembrerebbe il motto del presidente di Generali, che sabato al termine della riunione del club dei cambisti aveva affermato che "tra i soci di Generali c'è grandissima armonia, non serve cambiamento" e che il cda di mercoledì aveva dato esiti "molto soddisfacenti".
Non per tutti evidentemente, se a meno di 24 ore è arrivata la risposta, piccata, del numero uno di Tod's "Leggo sulla stampa dichiarazioni rilasciate da Cesare Geronzi fatte in modo inopportuno e senza nessun senso logico che rimettono sotto i riflettori mediatici ancora una volta le Generali e tirano in ballo anche me".
Tra i principali motivi di tensione il rapporto "disinvolto" che la presidenza mostrerebbe verso la comunità finanziaria, analisti in testa.
"È molto preoccupante sentire parlare del serio e professionale mondo degli analisti con sarcasmo, definendoli 'giovani che hanno il diritto di pensare ciò che pensano'. Ricordo a Geronzi, e come me sono sicuro vorrebbero farlo anche altri consiglieri, che le Generali hanno oltre 300.000 azionisti che sono invece sensibili e rispettosi dell'opinione degli analisti quando devono decidere cosa fare dei propri investimenti, compreso quello in Generali"
Quindi l'affondo "Nonostante Geronzi continui a dare alla questione una visione personalistica, per quanto mi riguarda i rapporti tra me e lui non sono la 'questione centrale', anzi non lo è affatto; è centrale invece il rispetto che si deve avere della governance di Generali, del suo Cda e dei suoi amministratori, nell'ambito delle deleghe che ognuno di loro ha, cosa che invece Geronzi ha disatteso clamorosamente, prendendo posizione su argomenti che non gli competono e ancora una volta creando confusione sull'informazione".
Ed ora la palla torna a Geronzi, per un conflitto verbale che rischia di rappresentare uno dei tormentoni della primavera finanziaria italiana.

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