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Asia, guerra aperta all'inflazione

2/24/2011 | Federico Leardini

Mercati emergenti a rischio inflazione. La crescita dei prezzi dei beni sta impattando pesantemente sulle prospettive di sviluppo di molte delle economie più brillanti degli ultimi anni


LE PROTESTE - Sale la tensione in Asia per l'incremento dei beni di consumo. In India, alla vigilia dell'appuntamento annuale per la presentazione della finanziaria, migliaia di manifestanti si sono raccolti davanti alla sede del governo per protestare contro l'inflazione e chiedere risposte immediate all'esecutivo di New Delhi.

Misure sostanzialmente analoghe a quelle invocate dal popolo indiano, sono state promosse negli scorsi giorni dai vertici politici di Hong Kong e si pensa che a breve anche Singapore e il Vietnam seguiranno l'esempio.

A Singapore i prezzi al consumo sono saliti del 5,5% a gennaio rispetto al 2010, per il Vietnam il tasso di crescita è addirittura doppio, con un +12,3% stimato per febbraio, che rappresenterebbe il maggior incremento percentuale da due anni a questa parte.

Una crescita esponenziale dei prezzi che ha costretto, come detto, i governi a porre in essere misure di urgenza di aiuto alla popolazione che vanno a incrementare il deficit pubblico, già pericolosamente alto di queste nazioni: per l''India si parla di un pacchetto di aiuti da approvare nei prossimi giorni che potrebbe raggiungere i 30 miliardi di dollari, che porterebbe il deficit al 5,2% del Pil.

Ad Hong Kong il Segretario alle Finanze, John Tsang ha proposto una serie di misure di supporto alle fasce meno abbienti della popolazione, che andrebbero a sgravarle da costi quali le bollette energetiche e gli affitti, ma lasciano fredda l'opposizione e buona parte dell'opinione pubblica.

Perplessità, tra l'altro, è stata espressa da parte di numerosi analisti, che mettono in guardia da un possibile ulteriore accrescimento dei prezzi in scia all'intervento pubblico di supporto alla spesa privata.

 

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA - L'inflazione alle stelle rappresenta il rovescio della medaglia che ha  mostrato negli ultimi anni molti paesi dell'estremo oriente crescere a tassi incomparabili a quelli palesati dalle economie occidentali.

Le banche centrali, in numerosi casi come quello cinese e indonesiano, hanno già attuato manovre di politica monetaria per raffreddare la spinta al rialzo dei prezzi e drenare liquidità dal sistema, ma gli effetti non sono ancora quelli sperati.

"L'opinione comune è che l'inflazione, oltre ad essere la principale preoccupazione per la popolazione, possa rappresentare un serio ostacolo alla crescita negli anni a venire per molte economie della zona" ha affermato al Wall Street Journal, Changyong Rhee, capoeconomista dell'Asian Development Bank di Manila, "per molti paesi è arrivato il momento di adottare una politica di maturità e fare scelte serie che portino a un contenimento di questo rischio".

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