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Mercato obbligazionario, Europa ancora in tensione

5/25/2012 | Filippo Brunamonti

Dal report di Raiffeisen Capital Management emerge che il rischio recessione permane. Titoli di stato USA: ulteriore calo dei rendimenti


 

Non c'è motivo di essere ottimisti. Il report trimestrale sul mercato obbligazionario di Raiffeisen Capital Management getta luce sull'attuale situazione del mercato obbligazionario globale, a partire dai titoli di stato americani. Ed è proprio l'economia statunitense a deludere le aspettative di una ripresa, nonostante le banche centrali di tutto il mondo abbiamo dato uno stimolo monetario piuttosto agile.
 

Sia il quadro congiunturale, sia la notevole avversione al rischio degli investitori - evidenzia il report - lasciano presagire ulteriori bassi rendimenti dei titoli di stato. Dopo un breve aumento nel corso dell'ultimo rally dei mercati azionari, i rendimenti decennali sono subito colati a picco (sotto il 2%). La banca centrale americana, d'altronde, ha negato le speranze di un rapido allentamento della politica monetaria ("QE3"), mentre le obbligazioni societarie hanno registrato ancora ingenti afflussi di capitali. 

 
Sul fronte dei titoli di stato in Europa, dove permane il rischio recessione, resta una leggera distensione grazie ai mille miliardi della BCE. Le obbligazioni societarie si confermano più attraenti dei titoli di Stati nonostante rendimenti reali molto bassi. Mentre, in Giappone, la Bank of Japan per ora si limita alle parole: la politica monetaria risulta espansiva, ma non tanto quanto quella di Fed e BCE. Il problema del debito sovrano in Giappone (una bomba a orologeria) continua a preoccupare.
      
 
Per ciò che concerne le obbligazioni dei Paesi emergenti, si è verificata una leggera correzione dopo aumenti in parte robusti dei corsi. Le obbligazioni dei mercati emergenti, stando alle analisi di Raiffeisen Capital Management, sono ancora attraenti nel lungo periodo, ma nel breve risultano a rischio di correzioni.
 
 
Infine, le valute: il dollaro è leggermente più forte ma l'euro rimane una moneta pesantemente sotto pressione, mentre il deprezzamento dello yen non rappresenta per ora nessuna inversione di trend duratura. Nel lungo termine, le prospettive per l'oro rimangono favorevoli: gli interessi reali in molti paesi si manterranno ancora bassi per un periodo prolungato, spesso addirittura negativi e le insicurezze sugli enormi debiti accumulati nei paesi industrializzati dovrebbero aumentare. 

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