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Spagna, la crisi continua

2/21/2011 | Federico Leardini

Ancora difficoltà per l'economia iberica. Non preoccupa solo il debito pubblico: secondo Barclays le banche spagnole vivranno un 2011 complesso e caratterizzato da ulteriori revisioni al ribasso degli utili.


ALLARME SPAGNA - Negli ultimi mesi gli analisti europei hanno tentato di fare i conti in tasca al governo di Madrid e di verificare la solidità delle casse pubbliche spagnole.

Da molte parti si è detto che un contagio all'economia iberica sarebbe stato il reale segnale di crisi sul fronte del debito per l'Eurozona, date le profonde interconnessioni e il peso che l'economia del paese ha verso il resto d'Europa, decisamente superiore a quello delle varie Grecia, Irlanda e Portogallo.

Preoccupazioni legittime, che devono spingere a riforme strutturali il governo Zapatero, ma che rischiano di distogliere l'attenzione dal settore che più di tutti oggi in Spagna rischia di cadere, le banche.

 

BANCHE IN DIFFICOLTA' - La crisi del comparto immobiliare iberico ha avuto immediate ripercussioni sulle casse degli istituti, che oggi, secondo gli analisti di Barclays, rischiano molto più di tanti competitor europei di impantanarsi nel sentiero verso la piena ripresa.

Il quarto trimestre 2010 ha evidenziato le difficoltà con cui il comparto finanziario iberico deve ancora confrontarsi e ha presentato uno scenario piuttosto funesto per il 2011, soprattutto per quanto riguarda i margini e la qualità del credito.

Le preoccupazioni principali, per i grandi gestori del credito spagnolo, rimarranno legate al persistente calo degli utili,  che secondo gli analisti inglesi colpirà soprattutto i grandi gruppi del paese.

Secondo la banca inglese nessuna delle rivali spagnole è vista come investimento conveniente, anzi: BBVA, Santander e Sabadell e Bankinter sono da sottopesare in portafoglio, il solo Banco Popular ha mantenuto un giudizio neutrale.

Per tutte invece è arrivata la sforbiciata nelle stime di utili per azione: addirittura del 33% per Sabadell, del 15% per Bankinter.

Leggermente migliore la situazione dei gruppi maggiori, ma anche qui i tagli sono pesanti: -7% per BBVA e -5% per il Banco Santander.

 

INTERVIENE IL GOVERNO - Intanto il governo spagnolo ha approvato un Decreto legge che si propone di proseguire il processo di risanamento e ristrutturazione del settore iniziato ormai da tre anni e mezzo. 

Secondo il decreto, sarà la Banca centrale spagnola a valutare le esigenze di patrimonializzazione delle varie entità.

Dal primo marzo verranno diffuse le necessità di capitale di ogni banca; qualora qualche istituto non riuscisse a raccogliere i fondi necessari, potrà ricorrere temporaneamente al FROB, il fondo per la ristrutturazione bancaria

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