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2/18/2011 | Federico Leardini
FUGA DAGLI USA - Come mantenere i profitti derivanti dal mercato americano senza sottostare alle nuove limitazioni imposte dalla legge Dodd - Frank?
E' questo il quesito a cui stanno tentando di rispondere le banche europee e che sembra poter essere trovato in un cavillo della nuova legislatura, che le obbliga a ricapitalizzare in modo massiccio le proprie filiali oltreoceano.
Lo scrive il Wall Street Journal, spiegando che i grandi gruppi esteri, a cominciare dalla britannica Barclays, stanno valutando i passi necessari a modificare lo status giuridico delle proprie attività in America che, al momento, fanno capo a una holding sottosposta alla supervisione della Riserva Federale.
In questo modo, scrive il quotidiano, riuscirebbero a sfuggire a una disposizione della legge Dodd-Frank che le obbliga a iniettare milioni di dollari in nuovo capitale in queste entità.
ADDIO BARCLAYS US - La strategia preferita, messa a punto proprio da Barclays, è quella di cancellare dal punto di vista legale la principale entità giuridica sul suolo statunitense e gestire dalla capogruppo le attività delle diverse divisioni oltreoceano.
Barclays, secondo il WSJ, avrebbe già "segretamente" soppresso la sua holding americana, Barclays Group Us, per sottrarla alla regolamentazione varata l'anno scorso per evitare una nuova crisi finanziaria in futuro.
In questo modo, Barclays ha evitato di trasferire nuovo capitale per 12 miliardi di dollari alla holding americana per aderire alle nuove norme sui requisiti minimi di capital, che impongono un Tier 1 superiore al 4%.
Fino al 30 settembre scorso l'indice di patrimonializzazione della banca inglese era appena dell'1,37%
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