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Draghi - Merkel, patto per la Bce

2/15/2011 | Federico Leardini

Per il candidato alla presidenza della Bce, l'Eurozona deve seguire l'esempio tedesco per recuperare credibilità internazionale e stabilità nei bilanci pubblici


IL PATTO DRAGHI - MERKEL - La campagna elettorale per la prima poltrona della Bce si sta giocando sull'asse che collega Palazzo Koch e il Bundestag.

Le prove generali dell'intesa tra Angela Merkel e Mario Draghi sono sotto gli occhi di tutti sulle colonne dei giornali europei e nelle dichiarazioni dei protagonisti della scena politica ed economica europea.

Ultimo esempio, questa mattina, il Frankfurter Allgemeine Zeitung, che riporta le parole del Governatore di Bankitalia, parole di avvicinamento al leader tedesco a un mese e mezzo dalla riunione del Consiglio Ue che sarà chiamato a votare il Patto di competitività su cui la Merkel ha spinto molto nelle ultime settimane.

"La Germania ha migliorato la sua competitività attuando delle riforme strutturali. Questo deve essere il modello", le parole di Draghi al giornale tedesco, che suonano come un deciso endorsement alla causa della cancelliera di Berlino.

Sembra naturale attendersi, a questo punto, un controappoggio da Berlino sul tema che maggiormente sta a cuore a Draghi: la successione a Jean Claude Trichet.

Sostegno alla candidatura di Draghi che arriva anche dal ministro delle finanze del Lussemburgo, Luc Frieden "conosco Mario Draghi da tempo, l'ho sempre trovato impressive e intelligente. E' presidente del Financial Stability Board dove e' arrivato perche' conosce bene il mestiere".

 

ITALIA SICURA - Sul fronte italiano Draghi ha manifestato fiducia "L'Italia non è un Paese a rischio, l'indebitamento delle famiglie e delle imprese è tra i più bassi in Europa. La struttura industriale è molto diversificata e pertanto resistente. Il bilancio delle partite correnti è in equilibrio. Durante la crisi, il deficit di bilancio italiano durante la crisi non è aumentato come in altri Paesi. La durata media del debito pubblico italiano è aumentata a sette anni e tre mesi, il che ci protegge da problemi di finanziamento".

Attenzione però al problema dei conti pubblici per cui, secondo il governatore di Bankitalia, servono "regole severe per ridurre l'indebitamento"

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