Tempo di lettura: 3min
9/5/2023 | Marcella Persola
Non aumentiamo la complessità della gestione del rischio liquidità che comporterebbe un aumento dei costi per gli investitori finali. E’ questo il monito che ha lanciato EFAMA nei confronti delle proposte avanzate da FSB e da IOSCO sui strumenti di gestione del rischio liquidità per fondi aperti (OEF)
Seppure EFAMA riconosca che si tratta di proposte interessanti l’attenzione dell’associazione europea dei fondi comuni si concentra sul fatto che c’è il dubbio che tali strumenti possano davvero aumentare la resilienza del sistema. La liquidità è sicuramente un elemento cruciale per la vitalità del settore dei fondi aperti ma l'approccio adottato sia dal FSB che dalla IOSCO sarebbe controproducente sotto diversi aspetti.
In primis nei confronti di FBS EFAMA evidenzia come la metodologia utilizzata sia fondamentalmente difettosa perché equipara indebitamente l'intermediazione creditizia svolta dalle banche con quella svolta dai fondi, sovrastimando quindi la propensione degli investitori finali a riscattare i fondi aperti in condizioni di mercato volatili. Inoltre, non tiene conto di altri operatori di mercato che svolgono un ruolo importante nella gestione dei mercati dei capitali (ad esempio, intermediari, compagnie di assicurazione, fondi pensione e altre istituzioni finanziarie). Infine, non riconosce sufficientemente i molteplici livelli di regolamentazione già in atto, applicabili non solo alle società di gestione patrimoniale, ma anche ai loro clienti istituzionali. Secondo EFAMA invece FSB dovrebbero adottare un approccio olistico nell'esaminare i potenziali rischi sistemici nella finanza di mercato.
La IOSCO invece propone che ogni OEF abbia almeno uno strumento anti-diluizione (ADT). Questo sarebbe un requisito eccessivo per i fondi aperti che sperimentano bassi livelli di diluizione, ma anche per quelli che utilizzano alcuni strumenti LMT (liquidity management tools) basati sulla quantità.
In futuro, l'EFAMA ritiene che l'FSB debba continuare a promuovere la disponibilità di un'ampia gamma di LMT anti-diluizione e basati sulla quantità da utilizzare da parte dei gestori patrimoniali, sia in condizioni di mercato normali che di stress. Allo stesso modo, la IOSCO svolgerà un ruolo cruciale nello sviluppo di linee guida sulle LMT basate sui principi, che si spera possano contribuire alla convergenza inter-giurisdizionale nel medio-lungo termine.
C'è da considerare che In Europa ESMA ha già previsto un ulteriore sviluppo di regolamenti e linee guida per definire gli LMT disponibili, fornire indicazioni sull'uso di questi strumenti e specificare come i gestori patrimoniali debbano divulgare le informazioni su questi strumenti agli investitori finali. Le linee guida della IOSCO saranno certamente un riferimento per l'autorità di vigilanza europea quando inizierà a lavorare su queste regole.
Marin Capelle, consulente per le politiche regolamentari dell'EFAMA, ha dichiarato: "La recente pubblicazione di EFAMA su Open-Ended Funds & Resilient Capital Markets dimostra che l'attenzione regolamentare rivolta ai fondi aperti nell'ultimo decennio si basa su una serie di ipotesi discutibili e non dimostrate. Questi presupposti sono l'esistenza di un "disallineamento strutturale della liquidità" e di un "vantaggio del primo arrivato" per questi fondi che investono in attività meno liquide. Secondo i due standard internazionali, entrambe le ipotesi porterebbero a un "eccesso di vendite" durante i periodi di stress. Alla luce delle loro carenze analitiche, è essenziale che l'FSB e la IOSCO si prendano il tempo necessario per consultare le parti interessate al fine di ridefinire un problema per il quale potrebbero essere giustificati requisiti normativi aggiuntivi".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie