Tempo di lettura: 4min
2/21/2023
Il 2022 è stato un anno particolarmente complicato per il risparmio gestito europeo, segnato da forti deflussi da fondi aperti e fondi alternativi, mitigato però da una buona domanda di ETF e fondi sostenibili. È in sintesi quanto rileva EFAMA, in una prima panoramica e analisi dei dati sulla raccolta dell’industria nell’anno passato. Secondo i dati dell'associazione, i fondi aperti e i fondi alternativi hanno registrato deflussi netti per 278 miliardi di euro, rispetto a afflussi netti per 888 miliardi nel 2021. Le attività nette dei fondi di investimento europei sono diminuite del 12,4%, scendendo al di sotto della soglia di 20 trilioni di euro.
Più in dettaglio, i fondi aperti hanno subito deflussi netti per 175 miliardi di euro nel 2022, chiudendo in rosso per la prima volta dal 2011. A livello di singole asset class, i fondi azionari hanno registrato deflussi netti per 72 miliardi di euro. Questi deflussi netti hanno rappresentato l'1,2% del valore delle attività dei fondi azionari alla fine del 2021. Come si legge nel report, il rallentamento della crescita economica innescato dalla guerra della Russia contro l'Ucraina e l'inasprimento della politica monetaria hanno minato la fiducia degli investitori e hanno portato a forti cali dei mercati azionari e a deflussi netti dai fondi azionari. Considerando il significativo peggioramento del contesto economico, finanziario e geopolitico, questi deflussi possono essere considerati moderati.
I fondi obbligazionari hanno registrato il loro anno peggiore dal 2008. Hanno subito deflussi netti per 137 miliardi di euro, pari a circa il 4% del loro valore patrimoniale netto all'inizio del 2022. L'aumento dei tassi d'interesse ha comportato perdite di capitale per i detentori di bond, mentre l'aspettativa che i tassi d'interesse continueranno ad aumentare per qualche tempo ha scoraggiato gli investitori per la maggior parte dell'anno.
Tra i fondi di lungo termine, i fondi multi-asset sono stati la tipologia più popolare, con una raccolta positiva per 14 miliardi di euro. EFAMA rileva che la maggiore diversificazione tra le varie classi di attività ha dato a questi fondi un vantaggio competitivo in un anno negativo per i mercati azionari e del reddito fisso.
Nonostante un anno difficile, i fondi del mercato monetario hanno chiuso l'anno con afflussi positivi per 14 miliardi di euro. Un dato che è la diretta conseguenza del record di afflussi netti registrato in ottobre (124 miliardi di euro), quando la crisi del mercato dei liability-driven investment (LDI) nel Regno Unito ha indotto i fondi pensione che utilizzano strategie LDI a vendere titoli di Stato e a parcheggiare grandi quantità di liquidità nei fondi comuni monetari in sterline domiciliati in Irlanda.
Il 2022 è stato invece ancora un anno positivo per gli ETF, che hanno registrato afflussi netti pari a 85 miliardi di euro, e per i fondi sostenibili articolo 9 della SFDR: questi fondi, che hanno un obiettivo esplicito di sostenibilità, hanno attirato 26 miliardi di euro di nuovi capitali netti. Questo risultato è ancora più evidente se si considera che nella seconda metà dell'anno molti gestori di fondi hanno riclassificato i loro fondi ex articolo 9 in fondi ex articolo 8, a seguito del chiarimento fornito dall'ESMA nel giugno 2022 in merito alle norme tecniche di regolamentazione SFDR per i fondi ex articolo 9.
Per i fondi alternativi infine, il 2022 è stato il primo anno di raccolta negativa in assoluto, con deflussi pari a 101 miliardi di euro. EFAMA chiarisce che questo sviluppo si spiega con la decisione di diversi fondi pensione nei Paesi Bassi e, in misura minore, in Danimarca, di non gestire più i propri asset all'interno dei wrapper dei fondi alternativi e di utilizzare maggiormente i mandati segregati a causa delle nuove norme prudenziali IFR/IFD. Le vendite nette di fondi di investimento alternativi negli altri Paesi europei sono rimaste invece positive e hanno totalizzato 112 miliardi di euro.
“Il 2022 è stato un anno difficile per OICVM e FIA, che hanno subito deflussi netti per 278 miliardi di euro, un livello che non si vedeva dalla crisi finanziaria del 2008” ha commentato Bernard Delbecque, senior director for economics and research di EFAMA. Una nota positiva è rappresentata dagli ETF e dai fondi articolo 9 della SFDR, che hanno continuato ad attrarre nuovi capitali netti, nonostante le difficili condizioni di mercato. Questo risultato conferma che lo slancio della domanda degli investitori (in particolare di quelli istituzionali) continua a riguardare gli ETF, grazie ai loro bassi costi e alla loro flessibilità di negoziazione, e i fondi sostenibili, per via dei benefici attesi a lungo termine di un approccio all'investimento sostenibile in termini di minore rischio di ribasso e di impatto ESG".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie