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5/12/2020 | Redazione Advisor
Il governo è pronto a dare il via libera ai PIR alternativi. Come si legge su MF-Milano Finanza, i Piani individuali di risparmio sono stati inseriti nel decreto economico andato in pre-Consiglio dei ministri ieri a tarda sera. La misura prevede che accanto ai Pir attuali un investitore possa sottoscrivere anche un nuovo PIR, che permette esplicitamente la possibilità di investire in aziende non quotate, e strumenti di debito o credito per le piccole e medie imprese italiane o europee.
Il governo, si legge sempre su MF-Milano Finanza, “per confezionare le norme ha seguito come canovaccio una proposta di Assogestioni che immaginava i PIR Alternativi come fondi chiusi, dai rendimenti esentati dal prelievo fiscale, con un orizzonte minimo di almeno cinque anni e dedicati a una clientela di segmento più alto di quella tipica dei Pir tradizionali, affluent o altre classi di clienti private. Nella bozza di decreto non sono previsti limiti vincolanti, lasciando la possibilità di costituire i Nuovi PIR come Oicr aperti, contratti di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione o tramite Fia, tra cui Eltif, private equity, private debt e fondi di credito".
"Chi investirà nei nuovi PIR potrà contare su un investimento massimo detassabile fino a 150 mila euro l'anno per una soglia massima di 1,5 milioni complessivi, mantenendo l'agevolazione sul Pir tradizionale a 30 mila euro annui e 150 mila complessivi. In pratica ogni investitore potrà sottoscrivere un Pir tradizionale e un nuovo Pir con i limiti da esenzione sul capital gain appena descritti. L'altra novità è poi la soglia di concentrazione, che viene alzata al 20% rispetto quella del 10% dei PIR tradizionali”.
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