Assogestioni corre in aiuto dei circa 400.000 sottoscrittori di fondi immobiliari quotati che dovranno fare i conti con la liquidazione dei loro investimenti nei prossimi anni. Secondo quanto riportato in un position paper firmato dall’associazione in pochi anni si riverseranno sul mercato circa 5 miliardi di euro di attivi immobiliari dl momento che un elevato numero di fondi comuni di investimento immobiliare chiusi quotati giungerà a scadenza e quindi gestire la difficile fase di liquidazione. 

 

Proprio per questo motivo Assogestioni “ha elaborato, e inviato al MEF e alle Autorità di vigilanza nazionali, il Position Paper "Fondi immobiliari destinati al pubblico retail: gestione della fase di liquidazione" con l’obiettivo di individuare una possibile soluzione operativa che agisca a livello sistemico, in aggiunta alle eventuali iniziative che i singoli operatori di mercato possono già intraprendere” spiega l’associazione che propone una via d’uscita per tutelare gli interessi dei quotisti ed evitare il detrimento del valore delle partecipazioni.

 

In particolare, secondo quanto riportato nel position paper, sarebbe possibile gestire questa difficile fase introducendo una "proroga della scadenza del fondo e la messa in liquidazione straordinaria dello stesso, sulla base di un procedimento da concludersi, improrogabilmente, entro il 31 dicembre 2018". 

 

Una procedura alla quale, però, dovrebbero essere ammessi solo “quei fondi che abbiano già fatto ricorso alla proroga o al periodo di grazia oppure si trovino nell’impossibilità di procedere alla dismissione” spiega a Il Mondo Sonia Maffei, direttore settore immobiliare di Assogestioni. “Insomma una dilazione generalizzata delle scadenze. Il termine è, però, improrogabile, questo vuol dire che alla fine del 2018 il processo di liquidazione straordinaria deve essere completato e i quotisti rimborsati ". 

 

Per questo, nel Position Paper Assogestioni chiarisce che la proposta è più efficace se saranno previsti adeguati vincoli all’operatività delle SGR, con l’obiettivo di assicurare che l’intero procedimento sia svolto nell’interesse dei quotisti e che tutte le attività poste in essere, nei cinque anni di liquidazione straordinaria, siano finalizzate a liquidare l’attivo patrimoniale alle migliori condizioni di mercato. 

 

Come? Ad esempio, ridefinendo la struttura delle commissioni fisse di gestione al fine di minimizzare l'insorgere di conflitti di interessi delle SGR: una quota percentuale delle stesse continuerebbe a essere riconosciuta alle società a titolo di copertura delle spese, mentre la restante parte diventerebbe variabile e ancorata all'andamento della gestione.

 

Ma la proposta dell’associazione non si ferma qui. In assenza di un tale intervento, Assogestioni propone “un intervento di natura normativo/regolamentare, su iniziativa del Mef e delle Autorità di vigilanza, che preveda che la decisione di proroga della durata del fondo e la sua contestuale messa in liquidazione straordinaria, vengano affidate all’assemblea dei partecipanti (o ai quotisti, tramite un meccanismo di consultazione, nell’ipotesi in cui il regolamento del fondo non preveda l’istituto dell’assemblea)".

Anche in questo caso l’associazione non dimentica le difficoltà e nel documento indica come agire in mertio alle modalità di convocazione dell'assemblea, alle modalità di espressione del voto e all'introduzione di sistemi di tutela degli interessi dei quotisti dissenzienti.