Tempo di lettura: 2min
7/27/2020 | Redazione Advisor
“Apprendiamo che nella giornata di ieri, 23 luglio, diverse sigle che sostengono l’attuale maggioranza del C.d.A. in capo a Enasarco hanno inteso intervenire nel procedimento dinanzi al Tar promosso dal presidente Gianroberto Costa nei confronti del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia, che sono i Dicasteri vigilanti della Fondazione. Le sigle sono Fnaarc, Ugl, Usarci, Uiltucs e Confartigianato”.
Secondo la lista unitaria “Fare Presto!”, candidata alla guida di Enasarco e sostenuta da Anasf, Federagenti, Fiarc e Confesercenti, “tali sigle appoggiano e sostengono, quindi, l’iniziativa di Costa che, con un atto irrituale senza precedenti, ha disconosciuto e contestato l’azione dei Ministeri Vigilanti e presentato un ricorso senza informare preventivamente il Consiglio di Amministrazione e successivamente l’Assemblea dei Delegati, dimostrando così una palese assenza di considerazione nei confronti di chi siede, in Consiglio ed in Assemblea, non per sorteggio o per caso ma perché eletto democraticamente da migliaia di agenti di commercio e consulenti finanziari. Ecco, spiace proprio questo: che tali sigle, con il loro sostegno a Costa, abbiano firmato in calce e sposato la condotta di chi, con quell’azione, ha dimostrato di non avere nella corretta considerazione agenti e consulenti, non solo non informandoli di quanto stava facendo ma soprattutto non facendo nulla che consentisse loro di avere realmente aiuti importanti a seguito dell’emergenza sanitaria. A nostro avviso, il sostegno di tali sigle significa, ancora una volta, sostegno di un atteggiamento autoritario ed inefficiente”.
“È un peccato – prosegue il comunicato di “Fare Presto!”- che si consumi una partita basata sulla conservazione delle posizioni e non sui contenuti. Chi ha adito il Tar e chi ora ne sostiene la causa contro i Ministeri - e quindi contro lo Stato e il Governo - sono gli stessi che ad aprile avrebbero dovuto essere sottoposti alla verifica del voto: quello degli iscritti, non il loro. Costoro hanno invece preferito spostare la tornata elettorale con un atto che non ha precedenti ed adducendo come pretesto l’emergenza Covid-19. Peccato però che in Enasarco il voto, da statuto, sia online e che la tutela abbia invece riguardato - come chiaro a chiunque - solo chi ha continuato a occupare una poltrona che avrebbe dovuto lasciare molti mesi prima. Costoro non dicono come le altre Casse (come Enasarco) iscritte all’Adepp abbiano consentito lo svolgimento del voto online per il rinnovo dei propri organismi, in piena pandemia, così come Inarcassa, Enpam ed altre. Solo per Enasarco non si poteva votare, per la pandemia, da casa e dal proprio pc o telefonino”.
“La decisione di queste sigle – conclude la nota - ha un forte significato e sposa il senso di superiorità di chi ha creduto di ricoprire un incarico per vocazione divina e non per rappresentanza degli iscritti”.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie