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1/16/2013 | Roberto Abate
Non frena la crescita delle sofferenze iscritte a bilancio dalle banche italiane, segno di un nuovo aumento della rischiosità del credito. A novembre, stando al rapporto mensile dell’Abi, le sofferenze lorde hanno raggiunto quota 121,8 miliardi, pari al 6,1% degli impieghi: due miliardi in più rispetto a ottobre e 17,5 miliardi in più da novembre 2011, quando erano il 5,3% dei prestiti.
Salgono di 2,3 miliardi a 62,2 miliardi le sofferenze nette, 11,6 miliardi in più da novembre 2011. Il rapporto sofferenze nette e impieghi si attesta al 3,23% (3,12% a ottobre e 2,62% a novembre 2011). Rallenta invece la raccolta a dicembre quando è cresciuta dell'1,2% annuo rispetto al +1,5% di novembre. Nel dettaglio, si conferma positiva la dinamica dei depositi, pur in lieve frenata a +5,7% dal +6% di novembre, mentre le obbligazioni fanno segnare un -7% (-6,6% il mese precedente).
Continuano a diminuire invece i prestiti, anche se il trend negativo ha registrato un'attenuazione in dicembre. Nel mese la flessione è stata infatti dell'1,3% annuo dopo il -1,6% di novembre. Resta tuttavia elevato lo sbilanciamento degli impieghi nei confronti della raccolta: i prestiti sono pari a 1.923 miliardi di euro a fronte di una raccolta da clientela pari a 1.755 miliardi. La differenza è di quasi 200 miliardi.
Il tasso praticato sui depositi è sceso all'1,24% dall'1,28% di novembre, mentre quello sulle obbligazioni si è attestato al 3,37% (dal 3,33%). L'Abi rileva che "segnali incoraggianti derivano dalla riduzione, che si sta verificando in questi giorni, dello spread tra il rendimento dei titoli di stato italiani e dei Bund tedeschi. I tassi sui mutui concessi dalle banche italiane sono scesi al 3,7% in dicembre dal 3,83% di novembre e dal 4,03% di dicembre 2011. Quanto al volume dei mutui erogati, in novembre ha fatto registrare un -0,3% dopo il +0,2% di ottobre e il +4,8% di novembre 2011.
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