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10/17/2012 | Roberto Abate
Aumentano di un altro miliardo e mezzo le sofferenze nette per le banche italiane ad agosto. Il dato, contenuto nel rapporto mensile dell'Abi, porta il fardello delle sofferenze al valore di realizzo delle banche a 65,7 miliardi, il 20,7% in più rispetto all'agosto 2011. Negli ultimi dodici mesi le sofferenze, ossia sono cresciute in media di quasi un miliardo al mese (+11,3 miliardi). Il quadro si completa con l'ulteriore impennata del rapporto sofferenze-impieghi al 3,41%, massimo record dal dicembre del 1999 (3,93%).
In questo scenario, crollano anche gli impieghi a famiglie e imprese con un tasso di crescita tendenziale che segna una contrazione del 2,57%: si tratta di un minimo record per un aggregato che prima della crisi cresceva con tassi a due cifre. “Non c'è domanda di credito per gli investimenti" nota il chief economist Abi, Gianfranco Torriero, "ma solo per ristrutturazioni". Il dato assoluto è di 1.484 miliardi di impieghi a fine settembre per famiglie e imprese, 40 miliardi in meno rispetto a un anno prima.
Note positive si registrano invece dal lato della raccolta bancaria: i dati dell'Abi mettono in evidenza la netta accelerazione dei depositi bancari, in particolare quelli della clientela italiana, che a settembre sono aumentati del 4,7%, il valore più sostenuto dal marzo del 2010. L'andamento dei depositi, inoltre, è in controtendenza rispetto alla media dell'area dell'euro che mostrano tassi di crescita intorno all'1 per cento. Crescita negativa, invece, per le obbligazioni bancarie (-6,8%) con una tendenza che prosegue dallo scorso mese di marzo. Complessivamente la raccolta a settembre cresce dello 0,57% e inverte, dopo cinque mesi, la tendenza negativa.
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