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8/31/2023 | Redazione Advisor
UBS archivia il secondo trimestre del 2023 con un utile netto di 29 miliardi di dollari. Come si legge nel comunicato della banca, UBS punta a completare sostanzialmente l'integrazione di Credit Suisse entro la fine del 2026 e a raggiungere riduzioni annuali dei costi lordi di oltre 10 miliardi di dollari entro tale data.
Nello specifico, i risultati finanziari consolidati del 2T23 e del 1S23 includono i risultati del precedente Credit Suisse dal 1° giugno 2023
· L’utile netto nel 2T23 è stato di USD 29 miliardi, al lordo di un avviamento negativo di USD 29 miliardi legato all’acquisizione di CS a fronte di attivi ponderati in funzione del rischio rilevati per USD 238 miliardi; l’utile ante imposte sottostante1 è stato di USD 1,1 miliardi, di cui USD 2,0 miliardi dall’azienda affiliata
· Mantenuta la solida base di capitale con un coefficiente patrimoniale CET1 pari al 14,4% e l'indice di leva finanziaria CET1 pari al 4,8%
· Credit Suisse (Svizzera) SA sarà pienamente integrata a seguito di un’analisi approfondita mirata a creare valore duraturo per tutti gli stakeholder; compimento della fusione delle entità giuridiche prevista nel 2024
· Nel 2T23 Credit Suisse SA ha registrato una perdita ante imposte secondo US GAAP di CHF 8,9 miliardi; esclusi gli effetti relativi all’acquisizione pari a CHF 4,3 miliardi; perdita ante imposte rettificata di CHF 2,1 miliardi
· Base di clientela Credit Suisse sostanzialmente stabilizzata con una raccolta netta di depositi di USD 18 miliardi nel 2T23; andamento positivo prosegue nel 3T23.
UBS Global Wealth Management ha invece totalizzato una raccolta netta (NNM) di 16 miliardi di dollari, la seconda più alta su base trimestrale da oltre dieci anni, e la raccolta netta nell'Asset Management è ammontata a 17 miliardi di dollari (o 19,5 miliardi, escludendo i flussi relativi al mercato monetario e delle società collegate).
Definito il perimetro Non-core and Legacy con piani mirati a ridurre sensibilmente il consumo di capitale entro la fine del 2026, inclusa la diminuzione degli attivi ponderati in funzione del rischio (RWA) pari a USD 9 miliardi nel 2T23 Piani per conseguire oltre USD 10 miliardi di riduzioni dei costi, un rapporto costi/ricavi inferiore al 70% e un rendimento del capitale CET1 di circa il 15% entro la fine del 2026.
Il ceo Sergio P. Ermotti (in foto): “A due mesi e mezzo dalla chiusura dell'acquisizione di Credit Suisse, non sprechiamo tempo per creare vero valore per tutti i nostri stakeholder da una delle fusioni bancarie più grandi e complesse della storia. Stiamo riconquistando la fiducia dei clienti, riducendo i costi e intraprendendo le azioni necessarie per realizzare economie di scala che ci permetteranno di focalizzare meglio le nostre risorse e indirizzare gli investimenti per la crescita futura. Questa combinazione rafforzerà la nostra posizione globale come azienda di primo piano, una di cui il nostro mercato svizzero può essere orgoglioso. Siamo onorati da questo compito e dalla responsabilità che ci è stata affidata. Abbiamo preso la nostra decisione in merito al Credit Suisse (Svizzera) SA dopo un’analisi approfondita di tutte le possibili opzioni. In base alla nostra valutazione, la piena integrazione è chiaramente la migliore scelta per UBS, i nostri stakeholder e l’economia svizzera. I clienti continueranno a ricevere il servizio di eccellenza che si aspettano, beneficiando di un’offerta ampliata, competenze specializzate e una portata globale. La nostra base patrimoniale ancora più solida ci consentirà di mantenere invariati i livelli di esposizioni al debito combinati, continuando ad attuare una ferma disciplina del rischio. Siamo consapevoli dell’importante ruolo che entrambe le aziende svolgono nelle comunità in cui operiamo, ragion per cui manteniamo in pratica tutte le sponsorizzazioni di attività civiche, sportive e culturali programmate in Svizzera almeno fino alla fine del 2025”.
“Il nostro obiettivo - conclude Ermotti - è rendere la transizione per i clienti il più agevole possibile. Le due entità svizzere opereranno separatamente fino alla loro integrazione legale prevista nell’anno 2024, tramite una graduale migrazione della clientela verso i sistemi UBS che dovrebbe completarsi nel 2025. Nulla cambierà quindi per i clienti nel prossimo futuro. Mentre avanziamo nell'integrazione, rimaniamo pienamente impegnati nei confronti dei nostri clienti privati, istituzionali e aziendali”.
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