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Intesa Sanpaolo chiude il “miglior bilancio della sua storia”

2/3/2023 | Redazione Advisor

Il ceo Carlo Messina parla anche della questione commissioni e spiega che “sono presenti prodotti di terzi nella divisione private banking, ma complessivamente l’impatto sul business è assolutamente trascurabile”


Intesa Sanpaolo chiude un 2022 con numeri record. Il cda ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2022. Come si legge nella nota divulgata dalla banca, i dati del 2022 confermano la capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente, con un utile netto trainato dagli interessi netti cheha raggiunto 5,5 miliardi di euro escludendo il de-risking Russia/Ucraina. Nel secondo semestre 2022 è stata ridotta del 68% (circa 2,5miliardi di euro) l’esposizione verso la Russia, scesa sotto lo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo.

Nello specifico, l’utile netto del Gruppo del 2022 è pari a 5.499 milioni di euro escludendo 1,4 miliardi di euro di accantonamenti /rettifiche di valore per Russia e Ucraina, superando l’obiettivo del Piano di Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per il 2022. L’utile netto contabile è pari a 4.354 milioni di euro. I crediti cross-borderverso la Russia sonoin larga parteinbonis eclassificati a Stage 2.

Intesa Sanpaolo comunica che "è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro, potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolarela redditività resiliente,la solida patrimonializzazione,lo status di Bancaa “zeroNPL” e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi. La formula del Piano di Impresa 2022-2025 e, in particolare,l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025 sono confermati. 

Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2022 registra interessi netti pari a 3.064 milioni di euro, in aumento del 28,4% rispetto ai 2.387 milioni del terzo trimestre 2022 e del 56,7% rispetto ai 1.955 milioni del quarto trimestre 2021. Le commissioni nette sono pari a 2.222 milioni di euro, in crescita del 3,2% rispetto ai 2.153 milioni del terzo trimestre 2022. I proventi operativi netti sono pari a 5.674 milioni di euro, in aumento del 13,1% rispetto ai 5.015 milioni del terzo trimestre 2022 e del 13,2% rispetto ai 5.012 milioni del quarto trimestre 2021.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.185 milioni di euro (comprendenti circa 10 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina, circa un miliardo per overlay e per favorire il de-risking e circa 0,2 miliardi di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di Covid-19), rispetto a 496 milioni del terzo trimestre 2022 (che includevano 196 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e a 1.222 milioni del quarto trimestre 2021 (che includevano rettifiche di valore addizionali pari a 1.247 milioni per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati).

Il risultato netto pari a 1.070 milioni di euro nel quarto trimestre 2022 è in crescita rispetto ai 930 milioni nel terzo trimestre 2022 e ai 179 milioni nel quarto trimestre 2021. I risultati del 2022 conseguiti da Intesa Sanpaolo "confermano la capacità della banca di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente" afferma l'istituto bancario rendendo noti i risultati del 2022. 

Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, commentando i risultati del gruppo del 2022, rileva che "abbiamo presentato dei risultati di altissima qualità. Quello del 2022 è il miglior bilancio della storia di Intesa Sanpaolo. Il quarto trimestre è stato il miglior trimestre di sempre per ricavi in aumento del 13% sull'anno precedente con una forte accelerazione della componente da margine di interesse. Con un risultato netto di 5,5 miliardi, escludendo gli accantonamenti per il de-risking relativo alla Russia, abbiamo superato ampiamente l'obiettivo di piano per il 2022".

In riferimento al possibile divieto di inducement, ovvero sulle commissioni che vengono retrocesse agli intermediari che sotto regime di consulenza distribuiscono prodotti finanziari e al possibile impatto che potrebbe avere sul business della banca, Messina ha evidenziato che la regolamentazione è principalmente diretta alle controparti che utilizzano prodotti di terzi e questo non è il caso di Intesa Sanpaolo, che ha fra i principali punti di forza il fatto di avere proprie fabbriche prodotto nell’asset management così come nel business assicurativo. Sono presenti prodotti di terzi nella divisione private banking, ma Messina ha spiegato che complessivamente l’impatto sul business è assolutamente trascurabile, diversamente da quello che questo provvedimento potrebbe avere su altri player che non utilizzano proprie fabbriche prodotto.

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