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2/10/2017
UBI Banca ha chiuso il 2016 con una perdita di 830,2 milioni rispetto a un utile di 116,8 nel 2015. Sui risultati pesa in particolare la contabilizzazione anticipata di tutti gli oneri previsti per il piano industriale (850 milioni circa), la cui attuazione sta procedendo "in anticipo sui tempi", spiega la banca guidata da Victor Messiah in una nota. I proventi operativi sono scesi del 7,5% a 3,1 miliardi, con margine di interesse in calo dell'8,2% a 1,5 miliardi e commissioni nettte a 1,3 miliardi (+2,7%). Gli oneri operativi sono scesi dell'1% a 2,2 miliardi, per un rapporto cost/income salito al 69%.
Le rettifiche sui crediti si sono attestate a 1,6 miliardi (da 802,6 milioni nel 2015). Quanto agli aggregati patrimoniali, gli impieghi verso la clientela sono scesi a 81,8 miliardi dagli 84,6 miliardi di fine 2015. I flussi lordi da crediti in bonis a deteriorati, pari a 1,3 miliardi, si sono ridotti del 47% rispetto al 2015 e del 70% rispetto al picco raggiunto durante la crisi. La raccolta diretta da clientela è scesa a 69,1 miliardi dai 72,5 di fine dicembre, mentre la raccolta indiretta si è portata a 82,1 miliardi. Nel dettaglio il risparmio gestito in senso stretto si è attestato a 38,2 miliardi (+11,8% rispetto al 2015). "Il minor sviluppo degli impieghi a breve termine e il relativo impatto sul margine di interesse sono stati più che compensati dal minor costo della raccolta e dall’incremento delle componenti commissionali, trascinate in particolare dalla forte crescita del risparmio gestito" spiega la banca in una nota. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 fully loaded è all'11,22% (da 11,28% in settembre).
Passando al piano industriale, UBI nota che dopo aver concluso a novembre la prima ondata di incorporazioni in UBI delle prime due Banche Rete (Bre e Bpci), senza alcun impatto negativo o incidenti sulla clientela, il 20 febbraio verranno incorporate tutte le altre 5 Banche Rete (Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca di Valle Camonica, Banca Popolare di Ancona e Banca Carime), in netto anticipo sui tempi previsti. A seguito degli accordi sindacali, inoltre, a fine febbraio usciranno dal gruppo 500 dipendenti e sono state ricevute richieste di adesione al fondo di solidarietà per oltre 1.250 unità, anche in questo caso in anticipo sui tempi. Con riferimento all'operazione di acquisizione delle tre "good banks" (Banca Marche, Etruria e Carichieti), le condizioni di pre-closing si stanno realizzando secondo le modalità previste, spiega il comunicato di UBI.
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