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2/6/2017
Banca IMI, la banca d'investimento del gruppo Intesa Sanpaolo guidata dall'a.d. e d.g. Gaetano Miccichè (nella foto), chiude il 2016 con un utile netto di 742 milioni di euro in aumento del 39% dai 533 milioni del 2015, trainato dalla crescita dei ricavi di oltre 240 milioni e sconta gli effetti, di circa 60 milioni al netto delle imposte, derivanti dal pagamento dei contributi straordinari per il Fondo Risoluzione Nazionale. Il margine di intermediazione è migliorato infatti a 1,68 miliardi (+16,7%) da 1,44 miliardi del 2015 grazie alla progressione delle commissioni nette (+26%), per la maggiore operatività con la clientela, e dei profitti da operazioni finanziarie, cresciuti in valore assoluto di oltre 160 milioni rispetto a un anno prima.
Alla formazione dei ricavi consolidati hanno contribuito l'area Global Markets (1,16 miliardi) e l'area Corporate & Strategic Finance con 525 milioni. Il risultato della gestione operativa si attesta a 1,23 miliardi di euro (+24,2%) e "conferma l'attenzione al controllo dei costi di struttura" pari a 450 milioni, sostanzialmente in linea con l'anno prima, si legge in una nota della banca. Il cost/income ratio è sceso al 26,7%, da 31,2%. Le rettifiche, gli accantonamenti e gli altri oneri incidono per 119 milioni e includono 79 milioni per i contributi straordinari dell'anno 2016 comunicati da Banca d'Italia con riferimento al procedimento di Risoluzione di quattro banche italiane. Il Total Capital Ratio sale al 12,9%, dal 10,7% di fine 2015.
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