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Intesa Sanpaolo: nove mesi in volata grazie (anche) al gestito

11/11/2014

Forte crescita del comparto che è aumentato di 32 miliardi da inizio anno, +21% le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza. Il gruppo registra un utile in crescita dell'88% a 1,2 miliardi. Tutte le business unit riportano un risultato ante imposte positivo


Intesa Sanpaolo registra un significativo miglioramento della redditività, in linea con gli obiettivi del piano impresa 2014 - 2017, e chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 1,2 miliardi di euro, in deciso aumento (+88%) rispetto ai 640 milioni registrati nei primi nove mesi del 2013, mentre il risultato nel terzo trimestre è di 483 milioni di euro rispetto ai 218 milioni di un anno fa. Quanto alle varie business unit, tutte riportano un risultato ante imposte positivo nei primi nove mesi, rispettivamente di 891 milioni dal retail in italia (+138% rispetto ai primi 9 mesi del 2013), 493 milioni da private banking (+20%), 422 milioni da asset management (+35%), 640 milioni da Insurance (+17%), 1.508 milioni da corporate e investment banking (-12%) e 375 milioni da banche estere (+60%).
 
Nei nove mesi 2014 gli interessi netti ammontano a 6,3 miliardi, in aumento del 3,9% rispetto ai 6,1 miliardi dei nove mesi 2013. Le commissioni nette sono pari a 4,9 miliardi di euro, in crescita del 9,9% rispetto ai 4,5 miliardi dei nove mesi 2013. In dettaglio, si registra un aumento del 4,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 21,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito cresce del 28,6%, quella relativa ai prodotti assicurativi del 17,8% e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli del 12,7%. Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 736 milioni di euro, rispetto ai 648 milioni dei nove mesi 2013. Gli oneri operativi ammontano a 6,2 miliardi di euro (+1,4%) a seguito di una crescita del 3,6% per le spese del personale (che nei primi nove mesi del 2014 includono pro-quota gli incentivi per supportare la crescita) e di una diminuzione dell’1,8% per le spese amministrative e dell’1,2% per gli ammortamenti. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 6,6 miliardi di euro, in crescita del 5,9% rispetto ai 6,2 miliardi di un anno fa, con un cost/income ratio nei primi nove mesi del 2014 in miglioramento al 48,5% dal 49,6% dei nove mesi 2013. 
 
Il gruppo presenta una patrimonializzazione molto solida e in ulteriore miglioramento: il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 13% dal 12,3% di fine 2013. Al 30 settembre 2014, la struttura operativa si articola in 5.942 sportelli bancari, di cui 4.533 in Italia e 1.409 all’estero, con 89.588 dipendenti. La banca nel corso dell’anno ricorda di aver avviato molteplici iniziative del piano di impresa, tra cui la nuova struttura organizzativa che prevde tre nuove divisioni (private banking, asset management e insurance) e la nuova struttura organizzativa della divisione Banca dei Territori, il lancio del nuovo modello di business di Banca 5 in 1.400 filiali, con circa 2.000 gestori dedicati, e la riorganizzazione della divisione Cib. 
 
“I risultati che oggi presentiamo mostrano forti segnali di miglioramento della nostra performance secondo il nostro piano d’impresa 2014-2017. Con un utile netto effettivo superiore a 1,6 miliardi di euro, in crescita di oltre il 150% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, Intesa Sanpaolo mantiene in maniera molto chiara i suoi impegni” ha commentato il ceo Carlo Messina (nella foto). “Nonostante le indubbie difficoltà che l'economia italiana sta affrontando - ha proseguito Messina - siamo in grado di confermare tutti gli impegni assunti con il piano d’impresa, compresa la distribuzione di almeno 10 miliardi di euro di dividendi nei prossimi quattro anni. I risultati di oggi dimostrano inoltre che non mancano le opportunità per una creazione di valore significativa, grazie alla nostra ampia base di clientela in particolare nel settore del risparmio gestito”. Quest'ultimo è aumentato di circa 32 miliardi di euro nei nove mesi, con circa 16 miliardi convertiti da raccolta amministrata, raggiungendo così un totale di 291 miliardi di euro in AUM, in crescita del 12,5% da fine 2013 e del 16,3% rispetto al dato dei primi 9 mesi del 2013. La raccolta amministrata è pari a 167 miliardi, in flessione del 3% rispetto al 31 dicembre 2013 e del 2,5% rispetto al 30 settembre 2013.

 

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