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Carige, utile giù. Montani: "Nessun piano B sull'aumento"

5/16/2014 | Alessandro Chiatto

Forte calo per l'utile netto del gruppo, che nel primo trimestre del 2014 registra un risultato netto di 17,6 milioni di euro, in calo del 63,3% dai 49 milioni riportati un anno fa


Forte calo per l'utile netto del gruppo Carige, che nel primo trimestre del 2014 registra un risultato netto di 17,6 milioni di euro, in calo del 63,3% dai 49 milioni riportati un anno fa. L'istituto sconta, da una parte, la flessione dei ricavi e le più elevate rettifiche sui crediti, ma anche un confronto sfavorevole - per via di voci non ricorrenti sulle fronte della finanza e dei costi gestionali - con il corrispondente periodo 2013.

 

Per quanto riguarda gli altri dati, le rettifiche di valore sui crediti sono aumentate a 69 milioni, dai 52,8 milioni di un anno fa. Il coverage del credito deteriorato complessivo e' migliorato al 37,4%, dal 36,1% di fine 2013 (56,6% sofferenze, 20% incagli). Quanto ai coefficienti patrimoniali, il common equity tier 1 ratio al 31 marzo 2014, che include gli effetti economico-patrimoniali derivanti dalla contabilizzazione al 31/12/2013 delle nuove quote detenute nella Banca d'Italia, e' pari al 6,5% (era 5,1% a fine 2013). Incluso l'aumento di capitale da 800 milioni in esecuzione a giugno, il ratio pro-forma è pari al 9,5%.

 

Alle domande sulla ricapitalizzazione da 800 milioni di euro in programma in giugno, Piero Luigi Montani (nella foto), a.d. di Banca Carige, ha risposto: "Non abbiamo minimamente alcun motivo per ritenere che questo aumento di capitale non vada in porto, quindi, non c'è un piano B perche' non ce n'è bisogno. Siamo confidenti che si farà". Le manifestazioni di interesse, successive al piano, "e gli incontri ci sembra di capire che siano incoraggianti, l'andamento del titolo in questo periodo è stato molto effervescente e ce lo conferma", ha detto ancora Montani.

 

Sulla vendita delle compagnie assicurative, considerate non più strategiche, ha proseguito Montai, "la nostra volontà è chiudere in fretta ma questa deve sposarsi con la volontà di chi è interessato a comprare, crediamo che l'interesse ci sia e sia anche elevato ma sui tempi al momento non sono in grado di fare precisazioni. Siamo ragionevolmente ottimisti, ma dobbiamo aspettare gli eventi. Se si può concludere in tempi più veloci noi ne saremmo molto contenti ma ci deve essere anche un prezzo adeguato perché crediamo che i valori esposti siano reali e a questi ci stiamo ispirando".

 

 

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