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Eurovita, ancora tanti ostacoli sulla strada del salvataggio

4/21/2023 | Redazione Advisor

E’ slittata la riunione prevista per ieri al Ministero dell’Economia. Le banche coinvolte vorrebbero avere chiarezza sulle risorse da mettere a disposizione per i riscatti e sul capitale da accantonare come copertura


Il salvataggio di Eurovita si fa sempre più complicato. Come scrive MF Milano-Finanza, la riunione prevista per ieri al ministero dell'Economia per definire il piano di salvataggio, che vede coinvolte le principali banche distributrici (Sparkasse, Banca Fineco, Credem e Banca Fideuram) e i primi cinque gruppi assicurativi del mercato (Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Generali, Unipol e Allianz), è slittata. La motivazione, secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza, è legata al fatto che mancherebbero dettagli importanti da definire. Cosi al ministero dell'Economia, dove assieme al commissario straordinario Alessandro Santoliquido e all'Ivass stanno tentando di accelerare per trovare un accordo, hanno deciso di posticipare l'appuntamento.

L'obiettivo in ogni caso è fissare un altro incontro entro fine aprile per arrivare alla definizione di un piano di salvataggio che accontenti tutti entro giugno. Le compagnie propongono di suddividere l'intero portafoglio di Eurovita, composto da 9 miliardi di euro gestioni separate e da 6 miliardi di unit linked, in cinque parti uguali. Mentre le banche, che hanno distribuito quelle polizze ai loro clienti, dovrebbero avere una funzione di paracadute in caso di riscatti chiesti dai clienti quando a fine giugno scadrà il blocco sui prodotti.

Il piano dal punto di vista tecnico presenta però più di qualche difficoltà. Dividere il portafoglio Eurovita in cinque parti uguali è molto complicato, così come il trasferimento delle unit linked, che, secondo un piano precedente, sarebbero dovute rimanere separate in una newco partecipata dalle compagnie. Le banche vorrebbero poi avere chiarezza sulle risorse da mettere a disposizione per i riscatti e sul capitale da accantonare come copertura. Mentre starebbe avanzando l'ipotesi di lasciare alle assicurazioni una parte del rischio tramite una sorta di franchigia. Nodi che dovranno essere sciolti rapidamente per tentare di rispettare la scadenza di giugno.

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