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Eurovita, corsa contro il tempo contro il blocco dei riscatti

4/11/2023 | Redazione Advisor

Questa settimana potrebbero partire i primi tavoli tra i big assicurativi italiani e le banche distributrici Credem, Fideuram, Fineco e Fideuram e Sparkasse


Al 30 giugno, giorno del blocco dei riscatti delle polizze, mancano ancora più di due mesi, ma per il caso Eurovita va trovata una soluzione al più presto. Come scrive Il Sole 24 Ore, va ricordato, esiste un piano, messo nero su bianco dai big assicurativi italiani, quindi Generali, Intesa Vita, Poste, Unipol e Allianz, sotto l'egida del ministero dell'Economia e delle Finanze, che ora dovrà passare al vaglio delle banche distributrici. Coinvolte nella partita ci sono Sparkasse, Credem, Fineco e Fideuram, con cui questa settimana potrebbero tenersi i primi tavoli, prettamente tecnici, per illustrare loro lo schema del possibile salvataggio.

Il disegno delle cinque grandi compagnie italiane, ricorda il quotidiano di Confindustria, prevede la divisione di Eurovita in altrettanti rami d'azienda, tutti della stessa dimensione, che verrebbero poi rilevati dai big. In questo modo scomparirebbero la compagnia e il brand mentre i sottoscrittori delle polizze si ritroverebbero con in mano un contratto con Generali oppure con Unipol, Allianz, Poste o Intesa, ovviamente con tutte le garanzie che ciò comporta. In altre parole, il comparto si farebbe carico del rischio assicurativo e dei costi connessi all'integrazione del ramo d'azienda. Tutto ciò mettendo sul piatto un controvalore complessivo stimabile in 500 milioni.

Una cifra ben più elevata rispetto ai progetti di salvataggio di Eurovita circolati nelle ultime settimane. Se è vero infatti che l'aumento di capitale di 300 milioni riporterebbe la Solvency di Eurovita (ora calcolata attorno all'85%) vicino al 150%, non va sottovalutato che quella soglia resta distante dalla media italiana che, nonostante la recente dinamica dei tassi, si attesta attorno al 200%. Questo disegno funziona senza intoppi per la spartizione del pacchetto di unit linked (6 miliardi di riserve), mentre per le gestioni separate (9 miliardi di asset) potrebbe essere indispensabile qualche riflessione aggiuntiva. È qui che potrebbero entrare in gioco le banche distributrici.

Il settore assicurativo di fatto punterebbe a chiedere ad esse di farsi "garanti" dei clienti ai quali hanno collocato il prodotto Eurovita. Come? Nel momento in cui il cliente dovesse decidere di chiedere il riscatto della polizza gli istituti dovrebbero subentrare nel contratto e portarlo a scadenza, beneficiando dell'eventuale rendimento e rimborso del capitale. L'opzione va studiata sul piano tecnico ma potrebbe trovare facile applicazione una volta ottenuto l'ok delle banche coinvolte. Ad esse, nei tavoli previsti in settimana, verrà presentato il progetto, ma saranno incontri di carattere principalmente informativo.

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