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UBI Banca, riassetto partnership con Aviva

12/23/2014

L'istituto comunica di aver sottoscritto con il gruppo assicurativo una serie di accordi aventi a oggetto il complessivo riassetto della joint venture esistente nel settore della distribuzione di prodotti assicurativi nei rami vita


UBI Banca comunica di avere sottoscritto con il gruppo Aviva una serie di accordi aventi a oggetto il complessivo riassetto della joint venture esistente nel settore della distribuzione di prodotti assicurativi nei rami vita.

 

In base alle intese raggiunte, si legge nel dettaglio del comunicato, le parti hanno concordato:

 

1. In ambito commerciale:

 

(i) l’estensione sino al 31 dicembre 2020 della durata degli accordi commerciali di distribuzione vigenti (in scadenza nel 2015), a valere sul perimetro distributivo attuale, con una gamma più ampia di prodotti vita e risparmio;

(ii) l’acquisizione da parte di UBI Pramerica della gestione delle riserve tecniche di Aviva Vita S.p.A., attualmente pari a circa 3 miliardi di euro.

 

2. In ambito societario:

(iii) la semplificazione della struttura dell’azionariato delle due joint ventures Aviva Vita S.p.A. e Aviva Assicurazioni Vita S.p.A.. Alla luce dei richiamati accordi, UBI Banca venderà ad Aviva il 30% delle due joint ventures (partecipate attualmente al 50% circa), rimanendo con circa il 20% del capitale sociale di ognuna e conseguendo una plusvalenza a livello consolidato di circa 57 milioni netti.

(iv) il riacquisto, da parte di UBI Banca, di tutte le partecipazioni detenute dalle società controllate da Aviva Holding Italia Spa in Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Popolare di Ancona e Banca Carime. Tale riacquisto avverrà per un corrispettivo di 327 milioni, in linea con il fair value delle partecipate. La riduzione delle partecipazioni di pertinenza di terzi (cd. “minorities”) comporterà per il Gruppo UBI un impatto limitato e stimato in circa 35 bps sul Core Tier 1 al 31.12.2013. Il Common Equity Tier 1 ratio Basilea 3 a regime resta confermato superiore al 10%. A seguito del riacquisto delle citate minorities, il Gruppo UBI deterrà l’83,8% di BPCI, il 99,5% di BPA e il 100% di Carime e potrà beneficiare appieno degli effetti della progressiva ripresa dell’economia, attesi a partire da quest’anno.

 

Le istanze per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge saranno tempestivamente presentate con l’auspicio di ottenerne il rilascio entro la fine del 2014. 

 

 

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