Quantificare i danni di una catastrofe naturale è un'operazione di fronte alla quale anche l'economia arretra. Così, finora, è accaduto per l'uragano Sandy - che ha devastato New York e la costa orientale degli Stati Uniti il 29 ottobre scorso - pur sapendo che i conti sarebbero andati in rosso. Poi sono arrivati i primi dati e infine le stime di Lloyd's of London (mercato di assicurazioni del Regno Unito che tratta grandi rischi): le previsioni del mercato assicurativo londinese sono di un impatto tra i 2 e i 2,5 miliardi di dollari; trattasi della terza perdita per dimensioni dei 324 anni di storia dell'istituzione. Catlin, il maggior operatore del consorzio, ha calcolato una perdita di 200 milioni di dollari.
 

 

Tuttavia, Lloyd's ha assicurato di non aver problemi nell'accogliere le richieste di indennizzo e ha reso noto che sarà necessario fare ricorso al "fondo centrale", una riserva finanziaria in contanti da utilizzare in caso di emergenze. "Il Lloyd's insurance market resta finanziariamente forte e, nonostante le richieste di risarcimento potrebbero aumentare nel tempo, l'esposizione totale del mercato è comunque entro i limiti considerati problematici" ha commentato l'amministratore delegato Richard Ward.