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12/12/2012 | Roberto Abate
Tra i principali Paesi l'Italia è l'unica che nel 2013 non registrerà una crescita reale dei premi diretti per danni. La previsione è di Swiss RE che segnala per il prossimo anno un calo dell’1,7%, dopo il -4,3% nel 2012, e una leggera ripresa (+0,2%) solo nel 2014. Per quanto riguarda il ramo vita, dopo il -7% con cui dovrebbe chiudersi quest'anno (preceduto dal -20% del 2011) dovrebbe segnare un dato nuovamente negativo l'anno prossimo (-0,9%) e ritrovare il segno più solo nel 2014 (+0,7%). Lo studio tra l'altro valuta a 620 milioni di euro il costo per il settore assicurativo del terremoto in Emilia Romagna dello scorso maggio.
A livello globale invece il numero due mondiale della riassicurazione stima al 3,5% globale la crescita reale dei premi diretti nei danni per l'anno prossimo, seguita da +4,3% nel 2014, dopo +3% quest'anno. La dinamica per i Paesi avanzati si conferma più lenta (+2,7% e +3,6%) rispetto ai Paesi emergenti (+7,2% e +7,4%).
Secondo Swiss Re, nei rami vita, dopo un 2012 globalmente all'insegna della stagnazione, il 2013 dovrebbe vedere una ripresa della raccolta del 2,2% con un'accelerazione al 3,1% nel 2014. Per i mercati avanzati le stime sono più modeste (-0,4% nel 2012 seguito da +1,5% e +2,5%), mentre negli emergenti l'accelerata è netta (da +2,3% nel 2012 a +6,2% nel 2013 e +6,8% nel 2014). Solo l'aumento delle tariffe e dei tassi di interesse, secondo Swiss Re, permetteranno una ripresa, sia pur lenta, della redditività.
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