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6/8/2012
Prossimo orizzonte in vista per i Ligresti, Jonella Giulia e Paolo, che aprono alla nuova offerta di Sator e Palladio, la terza, ma non possono che andare contro le banche creditrici. Proprio queste, in più occasioni, hanno affermato che l'unico piano valido era e resta quello messo in piedi da Unipol. Banche che ora, in maniera più o meno sibillina, minacciano di esaminare ed escutere il pegno che hanno sulle quote della famiglia.
Come riporta Milano Finanza, la prima offerta di Sator e Palladio era rivolta a Premafin e fu presentata il 22 febbraio scorso. L'offerta, citiamo, era "finalizzata a mettere a disposizione di Premafin fino all'importo di 450 milioni di euro da destinare al riequilibrio della struttura economico-patrimoniale della società stessa e al supporto della ricapitalizzazione della controllata FonSai".
Nel dettaglio l'operazione prevedeva la sottoscrizione di un aumento di capitale di Premafin, fino a 450 milione di euro, di cui un importo massimo di 400 riservato agli investitori e un ammontare minimo di 50 offerto in opzione agli attuali azionisti di Premafin.
Le notizie non terminano qui. I Ligresti hanno anche precisato di non ritenere di "rivestire personalmente il ruolo di azionisti di riferimento di Premafin" e pertanto ritengono "erroneo" essere giudicati come tali.
E' quanto si legge in una nota di Premafin in cui la società comunica di aver ricevuto dai due fratelli Ligresti la decisione irrevocabile di non rinunciare agli impegni di manleva assunti da Unipol nell'ambito dell'operazione di fusione.
Premafin ha infine confermato di aver "ricevuto, per conoscenza, una comunicazione da Sator Capital e Palladio Finanziaria, contenente una nuova offerta per l'investimento nel capitale di FonSai".
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