Tutto in una lettera. Solo che al posto di scartarla al Caffè Greco o in un posto insolito, come farebbe qualche membro di un'aggregazione giovanile, Fondiaria Sai sceglie la forma più congeniale alla diplomazia. Spedire tutto alle controparti per via privata, possibilmente nel pomeriggio, all'imbrunire. Poi ci pensa la stampa ad evocarne il contenuto. Un punto di riferimento preciso, nella lettera, va alla fusione a tre. Sì, nell'offerta arrivata a Unipol, la compagnia appunta come "preferibile" per la sua "maggiore semplicità", l'integrazione con Milano e Unipol Assicurazioni, esclusa Premafin. 

 

Allo stesso tempo, FonSai si avvicina molto ad imporre condizioni proprie, in grado di sottolineare l'opportunità che le plusvalenze immobiliari della compagnia (806 milioni) siano riscritte e riservate agli attuali soci del gruppo assicurativo. Inoltre, FonSai domanda un costante monitoraggio dei titoli strutturati posseduti da Unipol e che l'aggregato "non assuma impegni a contribuire a future ripatrimonializzazioni" di Unipol Banca. 

 

Le istantanee della missiva a firma FonSai sono queste e non sembrano suscettibili di cambiamento. La lettera conferma in primis l'impostazione sui concambi (61% Ugf, 27,45% FonSai, 10,70% Milano e 0,85% Premafin) ma va oltre ed introduce la novità della fusione a tre, rispetto alla quale anche Milano sembrerebbe esprimere parere positivo. Resta da indagare, ora, l'orientamento di Premafin. A questo punto, oggi è atteso il primo appuntamento in calendario, il cda della compagnia, poi quello di Preamfin. Riflettori puntati su che cosa sceglieranno i Ligresti, a proposito della rinuncia alla manleva e il diritto di recesso. Il prossimo lunedì potremmo già aspettarci, infine, il tavolo a quatto (Unipol, Fonsai, Milano, Premafin) per discutere dei concambi. In quell'occasione, non basterà una lettera.