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11/25/2024 | Daniele Barzaghi
“UniCredit S.p.A. comunica di aver assunto in data 24 novembre 2024 la decisione di promuovere un’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria avente a oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Banco BPM S.p.A.” è la frase, formale, del comunicato stampa diffuso alle sei di mattina di lunedì 25 novembre con cui la banca di Andrea Orcel (in foto) ha buttato giù dal letto la comunità economico-finanziaria italiana.
In sintesi, la seconda banca italiana (circa 800 miliardi di asset a inizio anno) è pronta comprare la terza (circa 200 miliardi) e con lei il filotto di recenti acquisizioni messe in campo da quest'ultima: dall'asset manager Anima a MPS. Se l'operazione andasse in porto (entro giugno, secondo gli auspici) UniCredit diverrebbe nettamente la prima banca italiana, superando Intesa Sanpaolo.
L’offerta punta all'1,5 miliardi di azioni rappresentanti il 100% di Banco Bpm. E, per ciascuna azione portata in adesione, UniCredit offrirà un corrispettivo unitario di 0,175 azioni ordinarie di nuova emissione proprie. Pertanto, recita il comunicato, “per ogni 1.000 azioni di Banco BPM saranno corrisposte 175 azioni ordinarie di UniCredit”.
“Il corrispettivo” si legge nel comunicato “esprime una valorizzazione pari a 6,657 euro per ciascuna azione di Banco BPM”. Il controvalore complessivo dell'offerta di Unicredit nei confronti di Banco Bpm, in caso di adesione integrale , sarà di 10 miliardi di euro.
“La combinazione rafforza il posizionamento di UniCredit in uno dei suoi mercati principali e dell'intero gruppo” comunica la stessa banca di Piazza Gae Aulenti. “Rafforza la creazione di valore di lungo termine per gli stakeholder di entrambe le banche”.
A supporto dell'operazione, l'istituto rimarca la “crescita sostenibile di qualità accelerata attraverso una base ricavi potenziata e una rafforzata eccellenza operativa e di capitale, risultando in una maggiore redditività” e che “il business combinato offrirà rendimenti rafforzati per gli azionisti a seguito dell'integrazione e al conseguimento delle sinergie”.
Scivola per il momento in secondo piano, invece, l'operazione sulla tedesca Commerzbank, in attesa delle elezioni in Germania.
La situazione di stallo poteva danneggiare sui mercati il titolo UniCredit e anche per questo la banca sembra essersi decisa all'operazione su Banco BPM, rimarcando che la quota raggiunta in Commerzbank "rimane un importante investimento con protezione in caso di ribassi e con sostanziale potenziale upside”.
“Con questa acquisizione di Banco BPM, uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato così come per i nostri azionisti" ha ribadito, con parole proprie, Andrea Orcel, mandando un messaggio, in primis a Francoforte e Bruxelles: "L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida.”
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