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5/23/2024 | Daniele Barzaghi
Il ritardo della Banca Centrale Europea nel diminuire i tassi di interesse e la continua scarsa remunerazione dei depositi consente alle grandi banche italiane (e non solo) di mantenere elevati livelli di ricavi, in linea con i risultati record ottenuti nel biennino 2022-23.
Nel primo trimestre del 2024, alla luce della presentazione dei conti ormai avvenuta per tutti i primi sette gruppi bancari italiani, si può notare come il margine di interesse salga ancora: +7% rispetto al periodo gennaio-marzo dell'anno scorso.
La dinamica delle commissioni ha accelerato, spesso trainata dalla vendita di prodotti assicurativi e dall'amministrazione dei titoli.
“Il contenimento delle spese, anche attraverso la politica di chiusura delle filiali, a beneficio della redditività a disposizione della distribuzione del reddito” sottolinea il Centro Studi di Fisac Cgil “può confemrare la dinamica di riduzione dei dipendenti, così come rallentare il processo di innovazione tecnologica”.
A leggere i risultati nel primo trimestre 2024 vediamo in settima posizione la Popolare di Sondrio (con 409 milioni di ricavi e 145 milioni di utili) e superata da Credem (538 e 161 milioni).
Sopra il miliardo di euro di ricavi Mps (1.013 e 333 milioni), Bper (1.356 e 457 milioni) e BancoBpm (1.433 e 370 milioni).
I due campioni nazionali svettano con ricavi superiori ai sei miliardi e utili oltre i due: UniCredit (6.371 e 2.558 milioni) e Intesa Sanpaolo (6.732 e 2.301); e, come si sarà notato, tra le due, la banca guidata da Andrea Orcel ottiene un miglior rapporto tra ricavi e utile netto.
Qualche dato in più proviene però dal confronto tra il primo trimestre di quest'anno con la stessa finestra gennaio-marzo del 2023, con ricavi aumentati mediamente del +9,8% e l'utile del +25,6%.
A guardare i ricavi brilla per crescita la Popolare di Sondrio (+23,4%), seguita da Mps (+15,2%), BancoBpm (+14,7%), Credem (+10,3%), Intesa (+11,1%), UniCredit (+7,4%) e Bper (+1,9%).
Ma se si osservano gli utili la classifica (pur raccontando per tutti i soggetti massicci rialzi) cambia radicalmente: settimo è il colosso nazionale Intesa Sanpaolo (+17,6%), battuto da Credem (+23%) e dalla rivale UniCredit (+23,9%).
Banco Bpm (+39,5%) è quarto sfiorando un rialzo del 40% superato invece da Mps (+41,2%) e ben distanziato da Popolare di Sondrio (+53,8%) e Bper (+57,3%).
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