Intesa Sanpaolo deve rispondere per responsabilità amministrativa per il reato di “spionaggio” dei conti correnti bancari commesso dal proprio dipendente (ora licenziato) Antonio Coviello, ai danni di figure di spicco del Paese, a partire dal presidente della Repubblica e dalla presidente del Consiglio. Come scritto questa mattina da Il Sole 24 Ore.

Secondo La Stampa, la prima banca commerciale italiana (in foto l'a.d. Carlo Messina) ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna comunicazione dall'autorità giudiziaria in merito alla vicenda e di aver proceduto con la notifica presso il garante per la privacy e con la denuncia presso la Procura di Bari “come parte lesa nei tempi resi possibili da un processo esteso e accurato, volto alla ricostruzione di quanto avvenuto”.

Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, primo sindacato italiano dei bancari chiede calma prima di “sparare addosso a banche come Intesa, che è la banca di riferimento del Paese, ha 72.000 dipendenti in Italia e arria a 100.000 con quelli in Europa, tutti molto legati all'azienda”. Sileoni, negli ultimi mesi molto in linea con Intesa dopo lo sblocco del rinnovo del contratto bancario nazionale, ha aggiunto “Bisogna avere rispetto per chi lavora in banca perchè poi si da troppo presto a semplificare”, sottolineando di non aver ancora “parlato volutamente con i vertici di Intesa Sanpaolo”.