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1/22/2018
C'è troppo ottimismo in giro sui mercati. A fare da Cassandra è il Fondo monetario internazionale che a Davos (Svizzera) ha presentato l'aggiornamento del World Economic Outlook dello scorso ottobre. L'Fmi infatti giudica come "equilibrati" i rischi di breve termine per la crescita mondiale, ma nel medio termine essi potrebbero essere negativi. L'istituto di Washington ipotizza due scenari: nel primo la crescita migliora nel breve termine più del previsto sulla scia di un "rimbalzo ciclico più forte" dovuto a una ripresa dell'attività economica e a condizioni finanziarie piu' accomodanti.
L'altro scenario prevede una correzione dei mercati finanziari, che potrebbe pesare sulla crescita e sulla fiducia. A far scattare una correzione potrebbe essere "un aumento più veloce delle stime dell'inflazione core e dei tassi di interesse nelle economie avanzate sulla scia di un'accelerazione della domanda". Ma il tallone d'Achille delle economie occidentali, sottolinea l'istituto guidato dalla francese Christine Lagarde, è da individuare proprio nelle attuali condizioni positive sui mercati, segnati da un alto livello di fiducia e dall'inflazione che rimane contenuta: sono due condizioni che portano, inevitabilmente, a un aumento delle vulnerabilità finanziarie nelle economia avanzate e non". Il motivo? Gli investitori vanno a caccia di rendimenti alti aumentando la loro esposizione a prodotti finanziari con bassi rating.
La crescita globale potrebbe essere ostacolata anche da politiche che si concentrano esclusivamente sull'interno di un Paese (gli USA di Trump) o da negoziati che rischiano di nafragare, come il NAFTA e il post Brexit in Europa. "L'economia mondiale sta prendendo velocità ma i legislatori e i leader politici devono essere consapevoli del fatto che questo slancio riflette una serie di fattori che difficilmente durerà per molto" avverte Maurice Obstfeld, consigliere economico e direttore del dipartimento di Ricerca del Fondo monetario internazionale.
Che aggiunge: "La crisi finanziaria globale potrebbe sembrare decisamente alle nostre spalle, ma senza azioni immediate volte ad affrontare impedimenti strutturali alla crescita, la prossima crisi arriverà prima del previsto e sarà più difficile da combattere". Quanto alle criptovalute, per Obstfeld costituiscono un ulteriore rischio per l'economia, ma non la tecnologia sottostante che rappresenta uno sviluppo interessante. "Vediamo possibili vantaggi nella blockchain in termini di efficienza dei sistemi di pagamento e nell'inclusione. Vediamo anche che le criptovalute potrebbero portare a dei rischi. È importante per i regolatori monitorare attentamente la situazione per fare in modo che i rischi non si materializzino".
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