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5/8/2017 | Marcella Persola
Le nuove normative del settore e la crisi dell'Eurozona sono state al centro del discorso del presidente di Consob Giuseppe Vegas (nella foto) che nel discorso tenuto al mercato finanziario quest'oggi ha ripercorso l'attività dell'Authority nell'anno 2016 e tutti i momenti più salienti che si sono vissuti. Il discorso è stata l'occasione anche per il presidente di Vegas di dare qualche "stoccata" in particolare alla direttiva sul bail-in che in tale definizione ed espressione crea delle stortature ma anche di parlare di opportunità e di futuro. Opportunità per Milano di prendere il posto di Londra, seppure la competizione con le altri capitali è forte, per attrarre le imprese britanniche che dovranno trovare una nuova sede all'interno della UE, soprattutto sul fronte dell'asset management. Ma anche di sfide, tra le quali quella nei confronti del Fintech che rappresenta un'opportunità per gli intermediari, ma che nella sua proposizione attuale, senza norme che ne regolino il fenomeno, è anche un rischio.
Sul fronte della nuove regole Vegas ha ricordato che "l'agenda del prossimo anno è piena e in parte già scritta" facendo riferimento sia a Mifid II, sia ai Priips. Su Mifid II il presidente di Consob ha ricordato due presidi a tutela del risparmiatore: la product governance e la product intervention. "La prima prevede l'obbligo di tener conto delle esigenze della clientela retail già nella fase di progettazione e di ingegnerizzazione dei prodotti da offrire al pubblico" sottolinea Vegas che ribadisce che la "product intervention attribuisce alle autorità di vigilanza il potere di vietare la commercializzazione di prodotti opachi e complessi".
Sul fronte della consulenza Vegas ribadisce che la legge "ha previsto che la vigilanza su di essi passi da Consob all'Organismo di vigilanza e tenuta dell'Albo dei consulenti finanziari (OCF). In ogni caso per garantire il controllo pubblico, l'OCF rimarrà sottoposto alla supervisione dell'Istituto".
Inoltre dal 2018 Consob sarà chiamata per la prima volta a vigilare sulle dichiarazione di carattere non finanziario, che andranno a integrare i bilanci di banche, assicurazioni e società quotate. Saranno informazioni su temi importanti come il rispetto dell'ambiente, l'impatto sociale, la gestione del personale e la salvaguardia dei diritti umani e la lotta alla corruzione.
Vegas ha colto l'occasione del discorso annuale anche per ricordare come la direttiva sul bail-in abbia scosso la fiducia dei risparmiatori. Per Consob la direttiva sul bail-in addebita l'onere dei salvataggia investitori, azionisti e obbligazionisti, coinvolgendo anche i risparmiatori correntisti, ma le modalità concrete di attuazione creano degli effetti distorsivi. "Si è rivelata infelice e poco ponderata la scelta di adottare la nuova disciplina con effetto retroattivo. E' una scelta che contrasta con i principi di fondo del diritto. Va corretta quanto prima" e in tale rivisitazione secondo Vegas andrebbe anche "riconsiderato il coinvolgimento degli obbligazionisti, per esempio introducendo una soglia di salvaguardia a 100.000 euro, analoga a quella prevista per i correntisti". Tali riflessioni portano Vegas a dire che il primo e provvisorio bilancio di applicazione del bail-in non può dirsi positivo "All'idea di circoscrivere ai soli investitori di una banca i costi del salvataggio si sta mostrando illusoria".
Sul fronte del mercato Vegas ha sottolineato come oggi la borsa abbia perso la centralità. "Gli italiani tendono ad allocare il proprio risparmio, oltre che nei fondi, presso conti correnti bancari o postali, voltando le spalle a Piazza Affari". Nello specifico fra il 2016 e 2017 l'incidenza dei depositi bancari e postali sulle attività finanziarie è passata dal 10,5% al 5,3% e dal 13,4% al 10,8%. Inoltre tra il 2015 e il 2016 il risparmio investito in obbligazioni bancarie si è spostato verso altre forme di impiego, come i fondi comuni e i depositi bancari, imprimendo un'accelerazione ad una tendenza già in atto. Il peso delle obbligazioni bancarie nei portafogli dei clienti è sceso nel biennio del 28%.
"Un mercato efficiente è il presupposto fondamentale per salvaguardare il risparmio" ha sottolineato infine Vegas che ha ricordato le attività di Consob, in particolare PiùBorsa, il protocollo d'intesa con gli operatori del mercato per incentivare l'ingresso delle PMI in Piazza Affari. Quella Piazza Affari che essendo ancora molto banco-centrica ha sofferto molto rispetto agli altri listini europei e tra gennaio 2011 e aprile di quest'anno l'indice Ftse Mib è rimasto pressoché invariato (+2,16%) a differenza degli altri mercati che hanno portato a casa rialzi a due cifre.
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