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UBI Banca: 40 indagati nella maxi inchiesta

11/18/2016

Rischiano il rinvio a giudizio 39 ex dirigenti e amministratori dell'istituto, tra cui Bazoli e Messiah. Indagata anche la banca come persona giuridica


Un patto parasociale "illecito" per manovrare le nomine in assemblea e favori agli amici dei vertici bancari. La Procura di Bergamo ha chiuso ieri le indagini sulla gestione occulta delle nomine in UBI Banca e sulla cessione di beni in leasing venduti sottocosto agli amici. Gli indagati che rischiano il rinvio a giudizio sono 39, di cui 28 ex amministratori e dirigenti dell'istituto, esponenti della controllata UBI leasing e di due associazioni di azionisti, e altre 11 persone esterne al gruppo bancario. Il numero sale a 40 se al numero degli indagati, come persona giuridica, si aggiunge quello dell'istituto (in base alla legge 231 del 2001), riferita al periodo precedente la trasformazione in società per azioni. 

Tra coloro che hanno ricevuto dalla guardia di finanza l'avviso di chiusura delle indagini ci sono noti esponenti del mondo finanziario, tra i quali Giovanni Bazoli (attuale presidente emerito di Intesa Sanpaolo), come presidente dell'associazione Ablp, Victor Massiah, l'a.d. di UBI Banca, e Andrea Moltrasio, il presidente del consiglio di sorveglianza. Le indagini sono state avviate nel 2014, da parte dei militari del nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza dopo alcuni esposti di Adusbef e di alcuni consiglieri di minoranza del gruppo UBI.

I reati contestati ai 39 indagati sono, a vario titolo, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, illecita influenza sull'assemblea in relazione alla capogruppo UBI Banca, truffa, inosservanza delle obbligazioni da parte di esponenti bancari, conflitto d'interesse e illeciti tributari per quanto riguarda le vicende della controllata UBI Leasing.

UBI Banca "afferma la correttezza del proprio operato e confida che in tutte le sedi giudiziarie potrà essere confermato l'avvenuto rispetto delle norme di legge e delle regole organizzative" si legge in una nota dell'istituto in merito alla notizia della chiusura delle indagini preliminari della Procura di Bergamo. 

 

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