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Banche: Berlino pronta a rilevare il 25% di Deutsche Bank

9/28/2016

Lo rivela Die Zeit nonostante le smentite dei giorni scorsi. Il colosso di Francoforte deve pagare una maxi multa da 14 miliardi di dollari negli USA


Nonostante le smentite dei giorni scorsi, sia da parte di Berlino e di Deutsche Bank, il governo tedesco e le autorità di vigilanza finanziaria stanno preparando un piano di salvataggio di emergenza per la prima banca privata tedesca. Deutsche Bank molto probabilmente sarà presto costretta a un maxi aumento di capitale. La banca tedesca, oltre ai problemi di redditività, deve ora far fronte alla richiesta da 14 miliardi di dollari negli Stati Uniti nel contenzioso sui subprime. Una maxi-sanzione che non sarebbe in grado di pagare: la banca ha accantonato meno della metà per conteziosi legali  (5,5 miliardi di euro) e ha una capitalizzazione di 17 miliardi di euro (circa 18 miliardi di dollari). Il titolo in Borsa è crollato nei giorni scorsi e da inizio anno ha perso il 50%.

A rivelare i piani di Berlino è l'autorevole settimanale tedesco Die Zeit precisando che, secondo le informazioni raccolte, funzionari sono al lavoro a Berlino, Bruxelles e Francoforte. In caso di emergenza estrema, scrive il settimanale, il governo tedesco sarebbe pronto anche a rilevare una partecipazione diretta del 25%. Sarebbe, nel caso, la seconda nazionalizzazione (dopo l'intervento in Commerzbank, di cui oggi lo stato tedesco possiede il 15%) dall'ultima crisi finanziaria. Tuttavia, precisa l'articolo, al momento sono solo simulazioni e il governo di Berlino continua a sperare che la banca non abbia bisogno di sostegno. Deutsche Bank ha superato gli stress test, ma secondo l’istituto di ricerca Zew di Mannheim la banca presenterebbe un buco 19 miliardi di euro  per coprire le perdite prevedibili in uno stress test condotto a condizioni più avverse rispetto a quelle prefigurate dall'autorità europea Eba nel recente esercizio.

Intanto, oggi Mario Draghi è tornato al Bundestag dopo quattro anni e ha nuovamente difeso la politica monetaria della Bce, che negli ultimi mesi è stata bersagliata da una ripresa delle critiche. A finire nel mirino dei critici tedeschi sono i bassi tassi di interesse che erodono la redditività delle banche e stanno mettendo in seria difficoltà Commerzbank, la banca salvata nel 2008 dal crac e che per far quadrare di nuovo i conti sarebbe in procinto di varare un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 9.000 posti di lavoro.

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