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7/22/2016 | Marcella Persola
Il passaggio da banca popolare a spa non sarà indolore per Ubi Banca. La banca infatti sta dialogando con il sindacato perché il progetto di semplificazione dell'assetto organizzativo contenuto nel nuovo piano industriale è dovuto anche al passaggio da un modello federale alla Banca Unica. Tale passaggio prevede la riduzione di 2750 addetti e l'ingresso di 1100 risorse. Insomma a regime ci sarà un calo di 1650 unità.
Il passaggio a banca unica avverrà attraverso la fusione per incorporazione in Ubi Banca delle 7 banche-rete, mentre l'evoluzione del modello distributivo avverrà attraverso una multicanalità integrata, una revisione della presenza sul territorio che porterà alla razionalizzazione degli sportelli con la chiusura di 280 punti vendita di cui 130 nell'ambito di banca unica e al rafforzamento della rete di banker al servizio dei clienti private.
Oltre il 40% della rete di sportelli sarà rinnovato con una forte spinta sul cashless e con un nuovo approccio al cliente. Per Lando Maria Sileoni, presidente di FABI: “Il passaggio da Popolare a SPA di un istituto, fino ad oggi ben amministrato, dev’essere un’opportunità per UBI di diventare una banca di sistema per il Paese”.
Nel dettaglio le uscite inerziali dovrebbero essere 200 l'anno, così da arrivare a fine piano con una riduzione di 800 unità, a queste si devono aggiungere gli esodi volontari attraverso il Fondo di Solidarietà stimati in 1300 addetti, a quest'ultime poi vanno aggiunte altre 650 unità. Il primo step riguarderà le 600 uscite inerziali da realizzarsi entro la prima metà del prossimo anno.
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