I marchi locali della Banca dei Territori saranno mantenuti anche in caso di integrazione. Ad assicurarlo è il presidente del consiglio di sorveglianza, Giovanni Bazoli (nella foto), intervenuto ieri durante la riunione dell’assemblea di Intesa Sanpaolo che vede crescere la presenza degli investitori esteri, con una quota pari al 60% del capitale presente rispetto al 52% dello scorso anni.

"La semplificazione delle entità giuridiche porta a vantaggi in termini di efficienza senza pregiudicare il rapporto con clientela e le comunità locali" ha detto Bazoli. Tutto questo, ha aggiunto, "è garantito dalla Banca dei Territori". Bazoli, inoltre, ha ricordato come è nato il processo di revisione della governance. "L'avvicinarsi dello scadere del mandato dei consigli - ha spiegato - ha indetto a formare una commissione per valutare la nostra governance al fine di proporre quelle modifiche che apparissero utili o necessarie per migliorare il nostro processo decisorio".

Tre delle quattro grandi fondazioni azioniste (Compagnia Sanpaolo, Cariparo e Cassa Firenza), che rappresentano oltre il 15% della compagine sociale, sarebbero favorevoli a tornare al sistema tradizionale con cda. "A fine giugno - ha aggiunto Bazoli - la commissione governance finirà la fase di ricognizione sui modelli stranieri e farà una o più proposte al consiglio di sorveglianza". L’assemblea ha dato il via libera, infine, con oltre il 99% dei voti favorevoli alla destinazione dell'utile 2014. La proposta approvata prevede la distribuzioni di complessivi 1,2 miliardi di dividendi con una cedola di 0,07 euro per le azioni ordinarie di 0,081 euro per le risparmio.