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2/17/2015 | Redazione Advisor
La novità fondamentale del decreto-legge in esame è l’introduzione dell’obbligo, per le banche popolari con un attivo superiore a 8 miliardi di euro, di trasformarsi in società per azioni. Le banche popolari interessate dal provvedimento in questione sono complessivamente dieci, di cui sette banche quotate e tre banche con azioni diffuse fra il pubblico, su un totale di 34 soggetti. Questi istituti rappresentano oltre il 90% del totale attivo del settore delle banche popolari.
“Il passaggio al modello di società per azioni renderà senz’altro più agevole e meno onerosa la contendibilità del controllo e ciò, a sua volta, finirà per condizionare positivamente l’efficienza e la redditività del comparto, accrescendone, in ultima analisi, l’attrattività nei confronti degli investitori. Oggi l’elevato grado di frazionamento della proprietà, conseguente alla presenza di un tetto al possesso azionario, non agevola l’azione di sorveglianza e di indirizzo sull’operato degli amministratori svolta dagli azionisti” ha commentato Giuseppe Vegas (nella foto), presidente della Consob.
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