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Banca Mps: via libera al maxi aumento da 2,5 miliardi

11/6/2014

In una nota la banca ha dettagliato le misure che saranno sottoposte alle autorità competenti. L'operazione necessaria per coprire il deficit emerso agli stress test


Via libera dal cda di Banca Monte dei Paschi all’aumento di capitale fino a 2,5 miliardi di euro per coprire integralmente il deficit di capitale da 2,1 miliardi che era emerso nel test della Bce. In una nota la banca senese ha dettagliato le misure del piano che saranno sottoposte alle autorità competenti (Bce e Commissione Ue) e che prevedono il lancio della ricapitalizzazione nel 2015, dopo l'approvazione del bilancio ed entro i nove mesi previsti dalla Bce.
 
La dimensione finale dell'aumento, spiega la nota, “sarà determinata in funzione dell'approvazione definitiva del Capital Plan da parte delle competenti Autorità”. Il piano di Rocca Salimbeni prevede anche il rimborso integrale degli 1,07 miliardi di euro di aiuti di Stato che ancora non erano stati restituiti al Tesoro, in anticipo sulle scadenze previste fino al 2017, per rendente ancora più appetibile l’operazione agli investitori stranieri intimoriti dal possibile ingresso dello Stato nell’azionariato.
 
L'aumento di capitale, come già era successo per quello lanciato e realizzato la scorsa estate, "è assistito da un accordo di pre-garanzia sottoscritto con primarie istituzioni finanziarie" che prevede l'impegno a sottoscrivere le azioni ordinarie di nuova emissione eventualmente rimaste inoptate fino al massimo dei 2,5 miliardi. Le banche che formano il consorzio, elenca la nota, sono UBS, che agirà in qualità di Global Coordinator e Joint Bookrunner, Citi, Goldman Sachs, e Mediobanca in qualita di Co-Global Coordinators e Joint Bookrunners e Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, Deutsche Bank e Société Générale come Joint Bookrunners.
 
Un secondo elemento del piano riguarda ulteriori azioni "non diluitive per gli azionisti" tramite interventi di capital management stimabili secondo la banca in circa 220 milioni di euro. La Banca parla di cessioni di partecipazioni non core e attivi del portafoglio proprietario ad alto assorbimento patrimoniale, che non avranno impatti significativi sulla redditività dell'istituto.

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