Tempo di lettura: 1min
10/27/2014 | Redazione Advisor
"Per quanto riguarda il Credito Emiliano (Credem), l’esercizio di “Comprehensive Assessment” realizzato dalla Bce non ha evidenziato alcuna esigenza di rafforzamento patrimoniale con un adjusted CET1 ratio, comprensivo degli esiti dell’AQR, pari a:
• 10,91%, nello scenario “base”, rispetto ad una soglia regolamentare dell’8% (+291 punti base, pari ad una eccedenza di capitale, rispetto al valore minimo richiesto, di 480 milioni di euro);
• 8,89%, nello scenario “avverso”, rispetto ad una soglia regolamentare del 5,5% (+339 punti base, pari ad una eccedenza di capitale, rispetto al valore minimo richiesto, di 599 milioni di euro)".
Così si legge nella nota diffusa dall'istituto che inoltre ricorda che "con riferimento alle risultanze del solo AQR, l’adjusted CET1 ratio è pari a 10,86% (+286 punti base, pari ad una eccedenza di capitale, rispetto al valore minimo richiesto dell’8%, di 463 milioni di euro)".
Non solo. "L’aggiustamento a livello di indicatori patrimoniali è stato pari unicamente a -0,09%, rispetto ad un CET1 ratio di fine 2013 di 10,95%, equivalente a un controvalore assoluto di 19,7 milioni di euro al lordo dell’effetto fiscale. Tale valore, come evidenziato nel report di dettaglio pubblicato dalla BCE, non è legato ad accantonamenti relativi a singole esposizioni creditizie, dove, nel complesso, non sono stati rilevati disallineamenti rispetto ai processi valutativi adottati dal Gruppo Credem. L’impatto è il risultato di un diverso modello di calcolo delle svalutazioni determinate su basi collettive rispetto a quello utilizzato dalla Banca Centrale Europea ai fini dell’AQR, e quindi non sono richieste rettifiche ai valori di bilancio dei crediti".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie