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8/4/2014 | Alessandro Chiatto
"Stiamo crescendo a ritmi più che soddisfacenti, in sei mesi le masse sono salite da 259 a 280 miliardi. Forti di questi risultati, vogliamo diventare la prima banca private in Europa". Parola del ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina (nella foto), che in un'intervista a Il Sole24Ore, parla dei prossimi obiettivi dell'istituto da lui guidato.
In questo senso, nel piano industriale è prevista la ricerca di un partner: "La priorità è la crescita; una volta completata l'integrazione tra Banca Fideuram e Intesa Sanpaolo Private Banking, se dovessero emergere opportunità di sviluppo all'estero, potremmo anche valutarne la quotazione".
Dopo aver presentato i risultati semestrali, l'amministratore delegato raccoglie i frutti del nuovo piano industriale: "Sono risultati tra i migliori in Europa, frutto dell'impegno di tutte le nostre persone, l'asset chiave della banca".
Per lo sviluppo di Eurizon, invece, Messina chiarisce di volerne "mantenere il controllo", restando "i custodi del tesoro degli italiani. Ciò non toglie che nella seconda parte dell'anno inizieremo a guardarci intorno per cercare un partner che ci aiuti a crescere, anche in questo caso soprattutto all'estero".
Sul fronte della riorganizzazione interna, invece, c'è da attendersi una nuova tornata di nomine e uscite: "C'è stato un accordo con il sindacato dirigenti per l'uscita di circa 170 manager del gruppo. E si applica a tutti coloro che hanno i requisiti di anzianità necessari. Uniche eccezioni, Gaetano Micciché e Bruno Picca, in quanto consiglieri di gestione, fino al termine del mandato".
Una battuta anche sulla Banca dei Territori: "E' tornata a essere un motore per la redditività del gruppo. Io continuerò a occuparmene direttamente, almeno fino alla fine dell'anno, e sceglierò personalmente i futuri direttori regionali".
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