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10/1/2013
L'addio di Enrico Cucchiani (nella foto) alla carica di consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, sostituito da Carlo Messina, non ha lasciato indifferente la Consob. La seconda banca del Paese, dopo che Cucchiani ha lasciato il suo posto "con effetto immediato", ha dovuto spiegare i motivi che, nel giro di poche ore, sono costati il posto al suo, ormai ex, numero uno.
Intesa Sanpaolo precisa che Cucchiani ha lasciato "alla luce della necessità per la banca di un maggior grado di incidenza sulle dinamiche operative aziendali e di raccordo delle azioni strategiche e gestionali, al fine di accelerare l'effettiva realizzazione delle potenzialità del gruppo". Insomma, serviva più presa del manager sul gruppo.
Tuttavia, Cucchiani non lasciato il tavolo delle trattative a mani vuote. Si è dimesso dalle cariche di consigliere delegato e ceo, preparandosi a incassare la liquidazione da 3,6 milioni di euro circa che gli spetta, ma non la poltrona di direttore generale dell'istituto. Dalla direzione generale, ha lui stesso confermato, si dimetterà solo tra sei mesi, nel marzo del 2014. In questo modo, maturerà i requisiti per la pensione e incasserà circa 1,6 milioni di euro lordi di stipendio.
Dal consiglio di sorveglianza, inoltre, non è emerso alcun testo in cui si citava esplicitamente l'obiettivo di un cambiamento di governance, passando dal sistema duale in vigore a quello tradizionale. Un obiettivo che ancora non è definito quando sarà raggiunto, ma che con ogni probabilità avverrà all'inizio del 2015.
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