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3/30/2011 | Federico Leardini
CRESCE IL DEFICIT - Come se non bastasse la crisi politica, la situazione di difficoltà delle banche, la sfiducia generalizzata da parte degli osservatori internazionali...
Il Portogallo rischia di vedersi cadere una nuova tegola sulla testa, dopo che la società nazionale di statistica di Lisbona ha annunciato una revisione al rialzo del deficit 2010 del Paese.
Ad appesantire ulteriormente una situazione già tra le più complesse in Europa, ci ha pensato il prestito, non inizialmente contabilizzato da 2 miliardi di Euro, erogato al Banco Portugues de Negocios, una delle tante casse di risparmio in difficoltà del paese lusitano.
A questa cifra si vanno a sommare i 500 milioni di euro di finanziamenti approvati dal governo Socrates al sistema di traporti pubblico portoghese, che rischia il fallimento, e il conseguente stato di insolvenza del debito.
In scia a queste notizie Standard & Poors ha dato seguito alla minaccia di tagliare nuovamente il giudizio sul Paese, portandolo a BBB-/A-3, un solo scalino sopra la "spazzatura".
In queste condizioni, secondo molti osservatori, pare estremamente complesso per il Paese centrare i propri obiettivi di riduzione del deficit, che vorrebbero un tracciato virtuoso che vada a ridurre il rapporto deficit/pil dal 7,3% al 4,6% entro i prossimi 9 mesi, per tornare nel breve ad allinearsi ai limiti europei del 3%.
Più probabile, secondo l'opinione comune, lo scenario diametralmente opposto, ossia un appello alle organizzazioni internazionali, Ue e Fmi su tutte, per intervenire in aiuto dell'economia portoghese, e di conseguenza un lento sentiero, assistito, di rientro dalla crisi.
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