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3/29/2011 | Federico Leardini
TORNA IN CAMPO LA BCE - Dopo tre settimane di assenza dalle scene torna in campo la Bce, in uno dei ruoli che maggiormente l'ha vista protagonista negli ultimi mesi: quello di salvatore del mercato dei titoli di stato.
A beneficiarne, il Paese che più degli altri, oggi, sembra sull'orlo del collasso: il Portogallo.
Si tratta di un leggero passo indietro dell'istituto guidato da Jean Claude Trichet rispetto alle posizioni adottate di recente, ovverosia l'astensione dall'intervento sui mercati; ma la situazione di Lisbona evidentemente richiedeva un segnale da Francoforte.
Si tratta, invero, di una manovra di entità limitata, 432 milioni di Euro, che fa pensare, però, che siano possibili nuove azioni qualora la situazione lo richiedesse con urgenza.
E il quadro sembra, effettivamente, convergere verso questa direzione: nell'asta di ieri i rendimenti dei titoli decennali portoghesi hanno toccato i massimi dall'introduzione dell'Euro, toccando l'8%.
Record negativo anche per il differenziale con il bund tedesco, che è arrivato a 450 punti base.
LA RISPOSTA DEI MERCATI - Segnali che i mercati leggono come un probabile avvicinamento a un intervento di salvataggio da parte delle organizzazioni internazionali per le finanze lusitane.
Secondo molti analisti, infatti, è possibile che nelle prossime settimane si assista a una richiesta formale di intervento, in attesa della quale i rendimenti e lo spread dei bond portoghesi continueranno a salire.
Sullo sfondo l'inquietante spettro di un nuovo declassamento da parte delle agenzie di rating: Standard & Poors ha fatto sapere di essere pronta a un nuovo taglio, dal BBB attuale, a causa dell'incertezza che avvolge non solo il futuro economico del Paese ma anche quello politico, dopo la bocciatura del piano d'austerity e le dimissioni del governo Socrates.
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