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3/22/2011 | Federico Leardini
YEN, TORNANO I FANTASMI - A distanza di 16 anni il Giappone si rituffa nei propri incubi e, come dopo il terremoto di Kobe nel 1995, deve affrontare gli effetti sull’economia di una catastrofe naturale che mette in ginocchio l’intero sistema produttivo nazionale.
Numerose analogie, secondo John J. Hardy di Saxo Bank, sono presenti anche sul fronte valutario, dopo che lo yen ha vissuto giornate di speculazione che l’hanno fatto toccare i massimi del dopoguerra sul dollaro.
Similitudini legate alla necessità di rimpatriare yen per pagare i danni, nonché all’avvicinarsi del 31 marzo, data di chiusura dell'esercizio finanziario in Giappone.
Nel 1995 lo yen si rafforzò immediatamente con l'avvicinarsi della chiusura di esercizio e continuò a salire anche in aprile, prima di scendere definitivamente al minimo alla metà del mese.
La differenza principale questa volta, come evidenzia Hardy, è che i differenziali dei tassi d’interesse tra il Giappone e gli altri paesi del mondo sono talmente ridotti che la copertura dell'esposizione FX è di gran lunga più economica adesso rispetto ad allora, quando le considerazioni sul costo dei finanziamenti rendevano la copertura proibitiva e quindi il rischio di cambio era decisamente superiore.
Ai tempi, mentre i titoli di Stato giapponesi a 2 anni avevano un rendimento del 2,0% circa e i rendimenti tedeschi erano del 5,0%, il rendimento USA era un elevatissimo 6,0% e il rendimento australiano era decisamente superiore all’8,0%.
Il messaggio, secondo l’esperto di Saxo Bank, è che le potenzialità di rafforzamento dello yen potrebbero dimostrarsi meno forti di quello che il consensus di mercato ritiene.
Inoltre, l’esperto sottolinea che una valuta come il dollaro australiano ha un rendimento troppo elevato per una copertura efficiente e che più di metà delle obbligazioni Uridashi (obbligazioni acquistate da investitori giapponesi ma denominate in valuta estera) sono denominate in dollari australiani.
Quindi, nelle prossime settimane, il cross AUD/JPY potrebbe essere uno dei più interessanti cambi dello yen per testare la forza dei flussi di rimpatrio.
Negli ultimi giorni questo cambio è stato caratterizzato da una volatilità a dir poco estrema, con un range del 10% nell’ultima settimana di negoziazione.
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