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Mercati, prepariamoci a due mesi di dubbi

3/18/2011 | Federico Leardini

Secondo il Chief Economist di Saxo Bank, Steen Jakobsen, i prossimi mesi sui mercati saranno caratterizzati da alta volatilità e incertezza. In attesa che il governo americano, a giugno, vari il terzo round di Quantitative easing


PREPARARE IL QE3 - Ci vorranno almeno due mesi per capire come risponderà il mondo finanziario alle turbolenze di questo marzo.

Secondo Steen Jakobsen, capo economista di Saxo Bank, infatti “Gli eventi delle ultime tre settimane saranno il pretesto per erogare ulteriore liquidità da parte del settore pubblico sotto forma di quantitative easing negli Stati Uniti e molto probabilmente faranno slittare le decisioni di politica monetaria dalla Banca centrale europea e della Banca d'Inghilterra”.

I disordini in Medio Oriente e Nord Africa e il terremoto in Giappone hanno riportato l’incertezza su dei mercati, come quello nordamericano, che sembravano lentamente riavviati alla ripresa, chiamando nuovamente in causa il governo di Washington nella sua funzione più gettonata, quantomeno negli ultimi tempi: quella di fornitore di liquidità eccezionale.

Decisione, quella del governo americano, che troverebbe motivazioni anche dall’atteso cambio di strategia da parte del governo giapponese per quanto riguarda gli investimenti.

Gli Stati Uniti rischiano, infatti, di veder drasticamente ridotto l’afflusso di capitali dall’impero del Sol Levante, che nei prossimi trimestri dovrà destinare buona parte delle sue risorse alla ricostruzione interna.

Da ciò l’esigenza di sovvenzionare internamente la ripresa dell’economia a stelle e strisce, anche attraverso l’acquisto dei T-bond, dando il via a un nuovo round di Quantitative easing.

In altre parole, il QE2 terminerà a giugno, ma prima di arrivarci, la Federal Reserve e la Casa Bianca saranno impegnate a preparare la prossima versione.

 

LA RISPOSTA DEI MERCATI - Secondo il capo economista di Saxo Bank, in attesa di questa decisione, si vedranno due dinamiche: sul fronte valutario il cambio dollaro yen si posizionerà attorno a quota 65, mentre sui mercati gli indici americani ritracceranno, facendo toccare all’S&P 500 quota 1200 punti.

Ma, una volta partito effettivamente il nuovo ciclo di sovvenzioni alla ripresa, si potrà osservare una decisa ripartenza, tale da far schizzare lo stesso S&P500 poco sotto i 1400 punti, sopra i livelli dei massimi di febbraio.

Una ripresa sostenuta, che rischia però di dover fare i conti con la perdurante situazione di incertezza politica che molti paesi si troveranno a vivere nei prossimi mesi.

Il timore di nuove violenze in Medioriente e in Nordafrica, la crisi del debito dell’Eurozona e l’elevato livello di disoccupazione per molte economie guida della scena mondiale, rimarranno, secondo Jakobsen, le principali nubi nel cielo della ripresa dell’economia globale nel 2011

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