La pesante perdita di oltre 2 miliardi realizzata nel quarto trimestre dello scorso anno, fa crollare l’utile netto annuo 2012 di Deutsche Bank che si attesta a 611 milioni di euro dai 4,1 miliardi registrati nel 2011(-85%), un risultato comunque molto sopra le attese del mercato che erano per un rosso di 218 milioni.

Gli utili annuali prima delle tasse arretrano a 1,397 miliardi di euro dai 5,39 miliardi di un anno fa. Sul risultato annuale, si legge in una nota della banca, pesano oneri per svalutazione di attivi a rischio per 1,9 miliardi di euro, di cui un miliardo di rimborsi per danni, a cui si aggiungono altri 1,6 miliardi di oneri vari, per un totale di 3,5 miliardi. Deutsche Bank ha tuttavia proposto la distribuzione di un dividendo (stabile) di 0,75 euro per azione.

Tornando ai risultati dell’ultimo trimestre 2012, la prima banca tedesca ha segnato un rosso per 2,167 miliardi di euro rispetto all’utile di 147 milioni dell’anno precedente, mentre il fatturato è cresciuto del 14% a 7,9 miliardi di euro. Nell'intero 2012 i ricavi si attestano invece a 33,7 miliardi da 33,2 miliardi del 2011. A settembre il gruppo ha varato un deciso taglio dei suoi asset più rischiosi e questo porta il suo Core Tier One per il 2012 all'8% contro il 6% del 2011 e meglio del 7,2% comunicato dalla banca per il 2012.

Durante la conferenza i due ceo Anshu Jain e Juergen Fisher hanno sottolienato il successo del business retail in Italia, nonostante il difficile momento del mercato, paese in cui proseguirà lo sciluppo delle attività guidate da Flavio Valeri con l'apertura di nuovi sportelli dopo che nell'ultimo biennio ne sono inaugurati 45. Il piano di aperture proseguirà anche nel 2013 per la divisione italiana con il reclutamento di nuovi consulenti (ex-promotori) e dipendenti che si aggiungeranno agli attuali 5.500.